Salve, mi accodo per esporre una mia difficoltà sull'argomento del forum: Tipo Particellare,
in quanto, tra forum e tecnici del catasto, non sono ancora riuscito a tracciare la mia rotta
verso la soluzione del problema :(.
Mi spiego: tutto nasce da un frazionamento fatto eseguire da un Ente Pubblico per la costruzione di una pista
ciclabile parallela ad una strada. Tale frazionamento di Pubblica Utilità ha prodotto delle superfici (SN) sulla
base delle quali l'Ente indennizza i privati interessati dall'esproprio. Uno dei privati mi interpella perchè
a suo parere l'area di esproprio non corrisponde a quella che lui ritiene essere giusta.
La verifica che ha eseguito è stata semplice in quanto l'Ente ha fatto identificare la fascia di esproprio
all'interno delle varie proprietà attraverso il tracciamento di picchetti. Dividendo la superficie
comunicatagli, per la lunghezza del fronte identificato dai picchetti, trova la larghezza di esproprio e
quindi il limite di quello che dovrebbe essere il suo confine originale. Secondo lui però il confine dista
circa 1 m più verso la strada, materializzato da un asse fosso. Prima di eseguire qualsiasi verifica, mi sono
fatto mandare dall'Ente il frazionamento per capire innanzi tutto come risulta la superficie, convinto comunque
che essa derivi alla fine dal tipo di sovrapposizione eseguita del rilievo sulla mappa. Tale convinzione
naturalmente è stata confermata. Mi sembra di capire che è stata eseguita una sovrapposizione sui PF, il
calcolo di Pregeo ha prodotto delle superficie, queste poi sono state arrodondate per eccesso e queste vengono indennizzate.
Ma, queste superfici rispecchiano la reale situazione dei luoghi? Il privato che si vede
espropriare una parte del suo terreno (piccolo o grande che sia) ha diritto ad un indennizzo equo in base
all'effettivo esproprio che gli viene prodotto? Io ritengo di si.
Procedo quindi con un rilievo locale finalizzato ad un riconfinamento utilizzando la mappa d'impianto
per la linea di confine ed i fabbricati limitrofi (sempre d'impianto), per l'inquadramento planimetrico.
Da questa verifica e da altre indagini, il confine risulta in asse fosso e non nel ciglio superiore lato privato.
Sovrapponendo poi la mappa d'impianto con la mappa di visura la linea di confine coincide benissimo.
Da Ciò deduco che non è sbagliata in mappa la linea di confine e non è sbagliata sul posto la linea di frazionamento in quanto,
ripeto, è materializzata da picchetti.
La mia convinzione quindi è che l'inquadramento rilievo-mappa nel frazionamento in quel preciso fronte non rispecchia
la reale situazione dei luoghi.
La differenza tra la superficie risultante nel frazionamento e quelle che trovo dal riconfinamento è del doppio.
Relaziono tutto il mio operato e mi confronto con l'Ente Pubblico il quale è disposto a venire incontro al privato
considerando una superficie superiore ma non certo del doppio.
Ora però si tratta di capire come procedere dal punto di vista catastale. Eseguo un ulteriore frazionamento
modificando la sovrapposizione rilievo-mappa e quindi la superficie? Mantenendo naturalmente inalterata la linea dividente!
Oppure procedo con un Tipo Particellare? Di quest'ultimo però sono alla ricerca di chiarimenti. Grazie