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Autore coordinate dalla mappa di impianto ..... come rilevare le

geoalfa
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Inviato: 03 Maggio 2008 alle ore 17:40

quesito:
nel caso in cui si debba acquisire delle coordinate dalla mappa di impianto ( ad esempio per un riconfinamento ), la precisione con cui io rilevo il punto è pari alla sensibilità dello strumento che uso, ovvero lo scalimetro.
essendo di norma la mappa in scala 1:2000, il millimetro che è sensibilità dello strumento usato, è pari a 2 m, ha senso utilizzare strumenti precisissimi per i rilievo quando utilizzo nei miei calcoli delle coordinate che hanno una origine così grossolana?


Risposta:
In attesa di metodi più tecnologici ( ma ugualmente affidabili ) è preferibile usare quello classico.

1-Procurarsi un buon righello, con suddivisione al mezzo millimetro.
Uno scalimetro di consentirebbe di fare alcune verifiche durante la lettura.
Utilizzare una lente d'ingrandimento per cercare di apprezzare il 0.05 mm ( 10 cm in scala 1:2000).
Non aumenta di certo la precisione della carta ma ti abbliga a leggere con attenzione e con errore decisamente minore di quello teorico della mappa.
La lente va utilizzata anche per posizionare al meglio lo zero del righello sui parametri del foglio.
Senza lente va comunque letto almeno il 1/8 di mm (25 centimetri in 1:2000, per me minimo inderogabile in qualsiasi condizione).
2-le coordinate dei punti devono essere prelevate con riferimento ai parametri del quadrante che li contengono.
A tutti i parametri ed in modo indipendente per le X e le Y.
La distanza fra i parametri deve essere pari a 10 cm (200 metri in scala 1:2000), in caso contrario la differenza deve essere ripartita proporzionalmente (può essere diversa per le x e per le Y).
Le letture per ciascun punto vanno fatte senza spostare lo scalimetro dal foglio (sistemare lo zero-lettura al punto-lettura al parametro).
L'errore dovuto alla non perfetta ortogonalità del righello ai parametri viene limitato in questo modo (attenzione comunque a non esagerare).
Le letture vanno controllate e fatte nelle due direzioni:
Prima con lo zero su un parametro poi su quello opposto (occhio ai segni delle coordinate!).
I valori vanno poi mediati, l'unica differenza ammissibile è il graficismo (molto meno se si è lavorato bene).
Con il ripetere le misure sarai sicuro di aver limitato al massimo l'influenza di errori accidentali (stime, ecc.) e sistematici (mediocre scalimetro, deformazione supporto mappa, ecc.).

3-massima concentrazione quando leggi le coordinate.
Segnati tutte letture necessarie su un foglio di carta e fai i calcoli (somme, proporzioni ecc.) solo alla fine (con l'esperienza anche in ufficio).
Preparati uno stampato prima, in modo da avere tutti i numeri necessari ordinatamente segnati sul foglio.
Anche un estratto di mappa su cui numerare i punti.
Le coordinate finali possono essere arrotondate ai 10 cm.
Precisioni inferiori al decimetro sono di scarsa attendibilità e creano confusione sul vero significato dei numeri ricavati (sono coordinate grafiche non analitiche).

Su come leggere le coordinate (con qualche figura) se puoi vedi il pluriraccomandato "Apetti tecnici dell'azione di regolamento di confini" di Tani.
Sicuramente il libro e le figure ti spiegheranno il tutto meglio di me.

Non mi piace il metodo di ricopiare una porzione di mappa completa di parametri su un lucido (per quanto inderformabile), dato che aggiunge il mio errore di graficismo a quallo già presente nella mappa.
La comodità di una tranquilla analisi in ufficio, magari utilizzando metodi informatici, non ripaga la perdita di precisione.
Infine va ricordato che pessimi schemi di rilievo e/o metodi di calcolo possono aumentare sino a limiti intollerabili gli errori, rendendo vana ogni attenta procedura di lettura delle coordinate.

Vorrei aggiungere un'ultima cosa, scusate se è OT.
Forse non centra nulla con il metodo ma centra con la precisione.

Nelle mappe d'impianto rilevate con metodo tacheometrico è possible osservare sulla superficie del foglio le tracce del cosidetto "punteggiamento", cioè il riportare in scala i punti di dettaglio mediante le coordinate polari, in un passaggio unico.
Tali punti erano disegnati con mina dura e ben appuntita, premendo leggermente e ruotando la matita.
Il risultato era un punto nitido e leggermente appronfondito sulla carta.
Durante il ripasso a china delle linee tali punti sono rimasti per la maggior parte ben visibili per via profondità del segno.
Dal punto di vista del disegno tali punti sono più precisi in quanto disegnati con il minor riporto degli strumenti di disegno sulla mappa - ripeto con un passaggio unico -, che equivale a minor errore di graficismo.
In particolare per i fabbricati non tutti gli spigoli erano rilevati direttamente in quanto non visibili dalla stazione o perchè troppo vicino fra loro.
Si integrava poi il rilievo con misure di distanze o brevi allineamenti.
Per quanto rilevati con precisione sufficiente, il disegnatore doveva comunque riposizionare i suoi strumenti di disegno, aumentando dell'errore dovuto al graficismo.
La mancanza del segno del "punteggiamento" sullo spigolo (a confronto con altri in cui è però visibile) indica l'aggiunta di tale dettaglio in una fase successiva.
Durante il prelievo delle coordinate della mappa è bene evidenziare tali punti, da utilizzare preferibilmente agli altri ( o con un attendibilità maggiore).
Specie se le coordinate servono per un riconfinamento.
Secondo me chiarisce bene anche il perchè se possibile i punti d'appoggio è bene cercarli nel raggio di alcune decine di metri dal punti di dettaglio (una battuta stadimetrica era al massimo di 200 metri).

*******
E' ottimale ottenere, come dato finale, una fotografia esatta della mappa di impianto così da poter eseguire quelle operazioni in scienza e coscienza che si ritengono più giuste e opportune.
E' preferibile che due tecnici in contraddittorio ottengano due risultati sia pure diversi, di poco, che due risultati uguali, ma sbagliati.

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Suggerimenti
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Aggiungerei solamente che è comodo, una volta letti i valori e calcolate le correzioni in base all'intervallo nominale dei parametri, inserire il tutto al CAD e stampare su lucido anche con gli incroci dei parametri per procedere ad una sovrapposizione di verifica quadrato per quadrato.
Non sarà rigorosa, ma evidenzia eventuali anomalie.

Infine suggerisco di prendere visione del grafico delle poligonali, quando disponibile, perché non sempre restano punti di appoggio abbastanza vicini ed in numero sufficiente.
Dovendocisi allontanare è meglio sapere con quale schema furono condotte le misure in origine per giustificare i pesi da attribuire ai singoli punti.

****
per dettagli consultare anche il post:
www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi...

e guardare anche:

http://www.geolive.org/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=13816&postdays=0&postorder=asc&start=0&sid=223733ab95fecb53106dc8bb9dfe121a

e leggi pure questa FAQ:

http://www.geolive.org/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=24982

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forestale; geobetto; geomanconi; geocinel; leo

Ultimo aggiornamento: 01 Maggio 2013 alle ore 18:39
 
 

 

 

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