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Autore Riconfinazione da far girare la testa

castello

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 10:21

Un cliente mi chiama per una riconfinazione, in quanto il proprietario della particella a confine aveva già eseguito senza avvisare il mio cliente la riconfinazione, e materializzato il confine con dei picchetti in ferro. Ho eseguito le mie operazioni in campagna ed ho rilevato con il GPS i pochi punti certi rappresentati sul foglio di mappa sin dall'impianto, (vecchi fabbricati rurali) di cui uno a circa 300 mt uno a 500 mt ed altri a 900 mt metri dal confine in oggetto, operando in questo modo:

1) Georeferenzazione Parametrica con GEOMAP;

2) Riconfinazione del confine mediante l'utilizzo del software GEOCAT;

da precisare che il modulo di deformazione nel calcolo della rototraslazione baricentrica è pari a 1.0022023, mi risulta dal tracciamento il confine che non coincide con quello gia tracciato dai due ingegneri.

ci incontriamo e si valuta il lavoro da me eseguito cercando di spiegare come ho lavorato e cosa fanno i programmi utilizzati, ma senza ottenere nulla anzi con una critica spietata sul mio operato sulla Georeferenzazione Parametrica Chiamata da loro in modo improprio (Compensazione del foglio).

dopo un po viene fuori che loro hanno eseguito un'apertura a terra con il punto più vicino al confine (circa 300 mt) senza verificare se questo è bene inserito in mappa ed inoltre per verifica hanno preso un'altro punto su un altro foglio di mappa. Secondo loro la riconfinazione va eseguita sempre con il punto più vicino. Gli domando se il punto utilizzato è spostato di cinque metri ed il confine che esce dall'operazione di apertura a terra risulta spostato di cinque metri lo dai per buono? mi sento rispondere si per me è così.

Ho chiuso il PC ho salutato è sono andato via.... con un gran mal di testa.....

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Autore Risposta

geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 11:22

"castello" ha scritto:
Un cliente mi chiama per una riconfinazione, in quanto il proprietario della particella a confine aveva già eseguito senza avvisare il mio cliente la riconfinazione, e materializzato il confine con dei picchetti in ferro. Ho eseguito le mie operazioni in campagna ed ho rilevato con il GPS i pochi punti certi rappresentati sul foglio di mappa sin dall'impianto, (vecchi fabbricati rurali) di cui uno a circa 300 mt uno a 500 mt ed altri a 900 mt metri dal confine in oggetto, operando in questo modo:

1) Georeferenzazione Parametrica con GEOMAP;

2) Riconfinazione del confine mediante l'utilizzo del software GEOCAT;

da precisare che il modulo di deformazione nel calcolo della rototraslazione baricentrica è pari a 1.0022023, mi risulta dal tracciamento il confine che non coincide con quello gia tracciato dai due ingegneri.

ci incontriamo e si valuta il lavoro da me eseguito cercando di spiegare come ho lavorato e cosa fanno i programmi utilizzati, ma senza ottenere nulla anzi con una critica spietata sul mio operato sulla Georeferenzazione Parametrica Chiamata da loro in modo improprio (Compensazione del foglio).

dopo un po viene fuori che loro hanno eseguito un'apertura a terra con il punto più vicino al confine (circa 300 mt) senza verificare se questo è bene inserito in mappa ed inoltre per verifica hanno preso un'altro punto su un altro foglio di mappa. Secondo loro la riconfinazione va eseguita sempre con il punto più vicino. Gli domando se il punto utilizzato è spostato di cinque metri ed il confine che esce dall'operazione di apertura a terra risulta spostato di cinque metri lo dai per buono? mi sento rispondere si per me è così.

Ho chiuso il PC ho salutato è sono andato via.... con un gran mal di testa.....




Di quanto le tue risultanze non corrispsondono con quelle di controparte?

Cordialmente

Carlo Cinelli

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geoalfa

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-

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 11:59

Alla corretta domada di Carlo occorre dare una indispensabile risposta che prelude ad una discussione più ampia ed esaustiva.

intanto tu, il mal di testa lo dovrai far trasferire ai due sapienti promoter!

provvedi a iniziare una relazione che dovrai, per onor del vero, e soprattutto per salvaguardare la tua professionalità, che sarà sicuramente calpestata dai due promoter della parte avversa!

dovrai per prima cosa elencare gli errori che i ctp hanno commesso e continuano a commettere difendendo il loro operato!

e, direi che i picchetti, che hanno messo sul campo del tuo cliente in assenza dello stesso, vanno immediatamente estirpati, se non intraprendere una azione legale...

dopodichè in coda lla stessa, provvederai a relazionare circa la tua attività, con dovizia di particolari.

ti potrà servire in seguito.

facci sapere gli sviluppi, che ove lo riterrai necessario ti aiuteremo, almeno moralmente!

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 12:56

Ammiro l'entusiasmo e lo "spirito di corpo" di Geoalfa, ma prima di prendere posizione trovo utile acquisire le informazioni che chiede Carlo, e che specifico meglio.

Do per assodato che l'origine grafica dalla mappa d'impianto sia sottintesa, perché non mi pareva esplicitata nel resoconto di Castello.

A questo punto è indispensabile confrontare gli scarti sui punti di appoggio con quelli sui confini ricostruiti. Perché è vero che il metodo descritto da Castello è di gran lunga più affidabile dell'apertura a terra (e lo si potrà dimostrare), ma è pur ragionevole non iniziare una guerra se le differenze sono minori delle incertezze...

Comunque siamo qui!

Leonardo

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castello

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14 Dicembre 2004

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 17:22

"geocinel" ha scritto:
"castello" ha scritto:
Un cliente mi chiama per una riconfinazione, in quanto il proprietario della particella a confine aveva già eseguito senza avvisare il mio cliente la riconfinazione, e materializzato il confine con dei picchetti in ferro. Ho eseguito le mie operazioni in campagna ed ho rilevato con il GPS i pochi punti certi rappresentati sul foglio di mappa sin dall'impianto, (vecchi fabbricati rurali) di cui uno a circa 300 mt uno a 500 mt ed altri a 900 mt metri dal confine in oggetto, operando in questo modo: 1) Georeferenzazione Parametrica con GEOMAP; 2) Riconfinazione del confine mediante l'utilizzo del software GEOCAT;

da precisare che il modulo di deformazione nel calcolo della rototraslazione baricentrica è pari a 1.0022023, mi risulta dal tracciamento il confine che non coincide con quello gia tracciato dai due ingegneri.

ci incontriamo e si valuta il lavoro da me eseguito cercando di spiegare come ho lavorato e cosa fanno i programmi utilizzati, ma senza ottenere nulla anzi con una critica spietata sul mio operato sulla Georeferenzazione Parametrica Chiamata da loro in modo improprio (Compensazione del foglio).

dopo un po viene fuori che loro hanno eseguito un'apertura a terra con il punto più vicino al confine (circa 300 mt) senza verificare se questo è bene inserito in mappa ed inoltre per verifica hanno preso un'altro punto su un altro foglio di mappa. Secondo loro la riconfinazione va eseguita sempre con il punto più vicino. Gli domando se il punto utilizzato è spostato di cinque metri ed il confine che esce dall'operazione di apertura a terra risulta spostato di cinque metri lo dai per buono? mi sento rispondere si per me è così.

Ho chiuso il PC ho salutato è sono andato via.... con un gran mal di testa.....




Di quanto le tue risultanze non corrispsondono con quelle di controparte?

Cordialmente

Carlo Cinelli



Inserisco il disegno CAD del tracciamento che viene fuori dal mio lavoro

i49.tinypic.com/73ieki.jpg

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 18:07

Perdonami, Castello, ma dal disegno che vedo mi pare che il problema non possa derivare dalla sola apertura a terra...


È vero che non presenti comunque gli scarti sugli appoggi, ma se la linea grafica da cercare fosse condivisa da entrambi i tecnici che operano, per lo meno la sua traccia dovrebbe essere simile!

Le discrepanze fra apertura a terra e rototraslazione si limtano a una rototraslazione (appunto) e a un'eventuale variazione di scala.

Le ulteriori differenze fra una georeferenziazione e un'altra, dovrebbero concretizzarsi in deformazioni di pochi centimetri e possono crescere fino a poche decine di centimetri in caso di fogli disastrati.

La situazione che hai illustrato pare dedotta da un foglio passato in lavatrice!

Prima di tutto è il caso di intendersi sul documento di riferimento.
Poi si passa a tentare la condivisione dei metodi di georeferenziazione; ma anche mancando questa condivisione, si dovranno avere differenze come detto sopra.

Poi rimarrà lo scoglio del metodo di appoggio.

Leonardo

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 18:08

Caro Castello

Quì l'affare è grave. Devi chimare i soccorsi pubblici e far ricoverare i due Ingegneri.

A parte gli scherzi, come fa il confine ad avere una conformazione diversa tra le tue risultanze e le loro?????

Non è facilmente individuabile sulla mappa d'Impianto chi ha ragione????

Tra i punti 105 e 108 tu hai due curve importanti e per loro è rettilineo.

Secondo me più che una verifica di confine gli dovevi misurare la febbre o il tasso alcolemico.

E poi sei metri di differenza sulle risultanze con un punto in comune battuto non sono assolutamente possibili altrimenti avresti anche tu visto degli scarti importanti.

Se non vado errato quando ti riferisci al punto a 300 metri è lo stesso per te e per loro.

Comunque, in conclusione, queste differenze non possono essere assolutamente imputabili né alla mancata georeferenziazione, né al diverso sistema di calcolo, ma sono dovute a imprecisioni grossolane che hanno commesso i due tipi (faccio fatica a chiamerli tecnici) sia nel prelievo delle coordinate, sia nell'individuazione dei punti da riconfinare.

A mio parere le differenze di georeferenziazione e calcolo avrebbero potuto produrre un errore massimo di circa 1 metro, non certo di 6.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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gaetano59

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 18:15

Castello, non è che ti sei dimenticato di dirci che il confine da tracciare è anche limite tra due fogli di mappa?

.... e ognuno ha lavorato sul suo?

saluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:01

Castello, scusa ma non puoi mica star lì a disquisire sull'apertura a terra, la georeferenzazione parametrica e quant'altro, quando il problema è la forma del confine? Non è che con la georeferenzazione un confine si deforma assumendo un altro aspetto. Secondo me dobbiamo decidere prima la vettorizzazione grafica del confine e di quanti lati e vertici sia composto e in quale direzione vadano, (tutti elementi che si riprendono su di un unico documento che sia questo frazionamento o mappa impianto) e poi determinare la sua posizione.

Quella di Gaetano59 in questo caso è una battuta che va presa sul serio, visto l'elaborato grafico messo a disposizione.

"Vacca ragassi, ma sarem mica qui a fare sali e scendi dalle scale?"

Ciao.

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castello

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14 Dicembre 2004

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Località

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:02

"geocinel" ha scritto:
Caro Castello

Quì l'affare è grave. Devi chimare i soccorsi pubblici e far ricoverare i due Ingegneri.

A parte gli scherzi, come fa il confine ad avere una conformazione diversa tra le tue risultanze e le loro?????

Non è facilmente individuabile sulla mappa d'Impianto chi ha ragione????

Tra i punti 105 e 108 tu hai due curve importanti e per loro è rettilineo.

Secondo me più che una verifica di confine gli dovevi misurare la febbre o il tasso alcolemico.

E poi sei metri di differenza sulle risultanze con un punto in comune battuto non sono assolutamente possibili altrimenti avresti anche tu visto degli scarti importanti.

Se non vado errato quando ti riferisci al punto a 300 metri è lo stesso per te e per loro.

Comunque, in conclusione, queste differenze non possono essere assolutamente imputabili né alla mancata georeferenziazione, né al diverso sistema di calcolo, ma sono dovute a imprecisioni grossolane che hanno commesso i due tipi (faccio fatica a chiamerli tecnici) sia nel prelievo delle coordinate, sia nell'individuazione dei punti da riconfinare.

A mio parere le differenze di georeferenziazione e calcolo avrebbero potuto produrre un errore massimo di circa 1 metro, non certo di 6.

Cordialmente

Carlo Cinelli



esatto il punto a circa 300 metri è l'unico in comune, e il più vicino al confine in esame, più volte mi ripetevano convinti che la riconfinazione va fatta considerando il punto più vicino con l'apertura a terra e che questo è riportato su più trattati .....il tuo libro dice altro, comunque abbiamo discusso del mio lavoro, e di come anno operato per arrivare alla loro conclusione non mi anno fatto vedere nulla anche se ero nel loro ufficio.

ti ringrazio per il tuo interesse su questo mio lavoro e francamente ci speravo, ti confesso che sono anni che opero per le riconfinazioni utilizzando i software della tecnobit mi trovo benissimo con grandi soddisfazioni, ho letto il tuo libro che trovo di grande aiuto per capire la problematica, molte volte sottovalutata.

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castello

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:04

"gaetano59" ha scritto:
Castello, non è che ti sei dimenticato di dirci che il confine da tracciare è anche limite tra due fogli di mappa?

.... e ognuno ha lavorato sul suo?

saluti



stesso foglio di mappa

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gaetano59

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:29

"castello" ha scritto:
"gaetano59" ha scritto:
Castello, non è che ti sei dimenticato di dirci che il confine da tracciare è anche limite tra due fogli di mappa?

.... e ognuno ha lavorato sul suo?

saluti



stesso foglio di mappa



Ok. castello,

te l'ho chiesto perchè a me differenze simili (quasi, ma non fino a 6 metri) mi sono capitate proprio sui limiti del foglio di mappa .... che quasi sempre (anzi tolgo il quasi) non combaciano.



Ora visto che confermi che è lo stesso foglio, vista anche la differenza dell'andamento tra i due confini tracciati.... viene da pensare che sono stati utilizzati supporti grafici diversi!

Non è che qualcuno ha utilizzato una vettorizzazione di una fotocopia della mappa wegis........ e magari un altro la mappa di impianto???

saluti

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:36

"gaetano59" ha scritto:

Ora visto che confermi che è lo stesso foglio, vista anche la differenza dell'andamento tra i due confini tracciati.... viene da pensare che sono stati utilizzati supporti grafici diversi!

Non è che qualcuno ha utilizzato una vettorizzazione di una fotocopia della mappa wegis........ e magari un altro la mappa di impianto???

saluti



Eh sì Gaetano.

Anche a me viene da pensare che i due signori abbiano fatto il prelievo e le operazioni sulla mappa vettoriale.

Altrimenti non si spiegherebbe il differente sviluppo del confine e le risultanze troppo diverse.

Nelle varie operazioni di lucidatura, eliocopiatura, scansione, vettorizzazione ecc. si sono perse, oltre alla precisione, anche le caratteristiche geometriche delle linee.

La cosa però sarebbe grave assai.

Fare le pulci a Castello ed avere delle travi negli occhi.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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einste

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Andria

 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:51

"castello" ha scritto:
"gaetano59" ha scritto:
Castello, non è che ti sei dimenticato di dirci che il confine da tracciare è anche limite tra due fogli di mappa?

.... e ognuno ha lavorato sul suo?

saluti



stesso foglio di mappa



Che dici se ci mostri la mappa?

Saluti.

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castello

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14 Dicembre 2004

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 0 -  0 - Inviato: 27 Marzo 2013 alle ore 19:59

"geocinel" ha scritto:
"gaetano59" ha scritto:

Ora visto che confermi che è lo stesso foglio, vista anche la differenza dell'andamento tra i due confini tracciati.... viene da pensare che sono stati utilizzati supporti grafici diversi!

Non è che qualcuno ha utilizzato una vettorizzazione di una fotocopia della mappa wegis........ e magari un altro la mappa di impianto???

saluti



Eh sì Gaetano.

Anche a me viene da pensare che i due signori abbiano fatto il prelievo e le operazioni sulla mappa vettoriale.

Altrimenti non si spiegherebbe il differente sviluppo del confine e le risultanze troppo diverse.

Nelle varie operazioni di lucidatura, eliocopiatura, scansione, vettorizzazione ecc. si sono perse, oltre alla precisione, anche le caratteristiche geometriche delle linee.

La cosa però sarebbe grave assai.

Fare le pulci a Castello ed avere delle travi negli occhi.

Cordialmente

Carlo Cinelli



il foglio di mappa da me utilizzato è una canapina rigida del catasto in buono stato di conservazione, portata in eliografia e scannerizzata in formato jpeg, non potendo operare sulle mappe d'impianto ad oggi non rasterizzate. per darvi un'idea della forma del confine ho inserito un'altra immagine con il foglio di mappa.

i50.tinypic.com/2u3vdio.jpg

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