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obermade
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la data in cui sono state teminati i lavori... dal momento in cui diviene servibile all'uso (almeno così ci hanno detto)....
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geofin_service
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"obermade" ha scritto: la data in cui sono state teminati i lavori... dal momento in cui diviene servibile all'uso (almeno così ci hanno detto).... Ma trattandosi di lavori abusivi sanati, la data me la può dire solo il cliente, di conseguenza non esiste un documento che l'attesti, ma solo la sua dichiarazione... Sbaglio?
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geofin_service
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"obermade" ha scritto: la data in cui sono state teminati i lavori... dal momento in cui diviene servibile all'uso (almeno così ci hanno detto).... Ma trattandosi di lavori abusivi sanati, la data me la può dire solo il cliente, di conseguenza non esiste un documento che l'attesti, ma solo la sua dichiarazione... Sbaglio?
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obermade
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si.... è cosi... non hai altri elementi se non la dichiarazione del proprietario. inoltre se sono trascorsi piu di 5 anni, non possono neanche applicare sanzioni per via della prescrizione...
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geofin_service
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"obermade" ha scritto: si.... è cosi... non hai altri elementi se non la dichiarazione del proprietario. inoltre se sono trascorsi piu di 5 anni, non possono neanche applicare sanzioni per via della prescrizione... Grazie per la risposta veloce! Un'ultima cosa: 1) Devo scrivere in relazione che tale data è dichiarata dal cliente? 2) I lavori sono stati eseguiti in due tempi: una parte nel 1989 e una parte nel 2008; nel mezzo però c'è stata una compravendita e il notaio non sapendo ha rogitato lo stesso; In questo caso che data metteresti?
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obermade
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io di solito metto l'ultima data di variazione (2008 nel tuo caso) e in relazione metto "il sottoscritto dichiara che l'immobile è servibile all'uso dal..."
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geofin_service
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Ok, grazie di tutto! se posso permettermi una precisazione :oops: : Inserendo come fine lavori 2008 e ora nel 2010 il proprietario vende, se arriva la sanzione (naturalmente entro i 5 anni) chi la paga? l'ultimo proprietario? o quello dell'abuso? :P
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dado48
(GURU)
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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Il 1º Comma primo dell’art. 28 del R.D.L. 13 aprile 1939 nº 652 recita (come di fatto riportato alla pagina 2 della Circolare nº 3/2006): “ Il termine di presentazione della dichiarazione in catasto ... viene fissato ... dal momento in cui i fabbricati sono divenuti abitabili o servibili all’uso cui sono destinati”. Logico che, se l'accatastamento deve avvenire in quel " momento", la data di ultimazione è quella di fine lavori dichiarata dal proprietario nella richiesta di Permesso di Costruire in Sanatoria: eventuali sanzioni saranno applicate in conseguenza al "tardato" accatastamento e saranno inviate all'intestatario che ha firmato la dichiarazione Docfa. Ciao, buon lavoro Solo dopo aver inviato la risposta mi sono reso conto che sono state aperte altre due discussioni su questo argomento: non ne vedo l'opportunità e la correttezza, anche nei confronti dei colleghi che vedono sparire le proprie richieste senza alcuna ragione plausibile. Ciao ed ancora buon lavoro.
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brina
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"dado48" ha scritto:
“Il termine di presentazione della dichiarazione in catasto ... viene fissato ... dal momento in cui i fabbricati sono divenuti abitabili o servibili all’uso cui sono destinati”. Logico che, se l'accatastamento deve avvenire in quel "momento", la data di ultimazione è quella di fine lavori dichiarata dal proprietario nella richiesta di Permesso di Costruire in Sanatoria: eventuali sanzioni saranno applicate in conseguenza al "tardato" accatastamento e saranno inviate all'intestatario che ha firmato la dichiarazione Docfa. Salve. Mi trovo a dover effettuare una variazione da A/6 ad A/4 altrimenti in Notaio non stipula l'atto... Dal momento che la variazione è solo "formale" e deriva dal fatto che la categoria A/6 non esiste più, e che questa casa situata nel centro storico non è mai stata oggetto di ristrutturazioni o quant'altro, che data mettere nel modello D?? Al catasto mi hanno detto di mettere la data di oggi... Vi torna??
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vordcienpion
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Salve, mi ritrovo un caso simile. Nel 2005 è stato rogitato un fabbricato composto da 1 seminterrato e altri 3 piani fuori terra. E' stato rogitato con planimetria redatta nel 1930, dove aihmè non era rappresentato l'intero fabbricato ma solo il seminterrato e il piano terra, oltretutto disegno incomprensibile. Nel 2013 il proprietario dell'immobile muore, e viene presentata regolare successione ma sempre con cat. A/6. Ora l'immobile deve essere venduto e mi trovo in difficoltà nel dichiarare la data di variazione, in quanto ho timore che se dichiaro la data esatta (antecedente al 1942) potrei andare ad inficiare la veridicità dell'atto rogitato nel 2005, ed inoltre andrei probabilmente incontro ad un'accertamento dell'Agenzia delle Entrate in merito al valore dichiarato dell'immobile. Che ne pensate? Saluti e grazie anticipatamente
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vordcienpion
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Salve colleghi, a qualcuno è capitato un caso come sopra esposto?
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Salvatore_B.
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Juneau
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mai capitato. devi mettere la data vera, senza timore, anche se fosse quella di impianto 1939. Come causale dovrebbe essere "errata rappresentazione grafica", che motivi in relazione. i tempi dell'accertamento rispetto all'atto del 2005 sono prescritti. poi sarà il notaio a dirti se devi "rettificare" la successione del 2013 o no.
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vordcienpion
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Ciao Salvatore, io avevo impostato come causale "ampliamento". Avevo poi ipotizzato di mettere come data, per esempio, 20/10/2014 e scrivere in relazione che la data si riferisce all'usabilità del fabbricato e non al suo ampliamento. Non ho comunque problemi nel confronto dell'Ufficio Tecnico Comunale, il mio timore è la nullità dell'atto precedente e dell'accertamento dell'AdE qualora dichiarassi la data antecedente quella della successione. Saluti e grazie ancora!
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Salvatore_B.
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se la planimetria è stata sbagliata dall'impianto, significa che non c'è stato nessun ampliamento, quindi mettere la causale giusta. per il resto nessun timore, al più il notaio può chiedere la rettifica della successione, che si farà solo se lo chiede il notaio. Dopo l'invio di qusto post stavo pensando che il notaio legge l'atto di provenienza del 2005 e potebbe chiedere che deve farsi un atto rettificativo. Questo non sposta l'opinione che ho espresso (l'errore di non aggiustarsi le carte lo hanno commesso altri e noi, per "favorire" altri non possiamo scrivere cassate che si sommano alle precedenti). Anzi, se il notaio in visura vedesse "ampliamento" o se notasse un aumento considerevole della consistenza, potrebbe chiedere la Concessione ediliza, che per questo "ampliamento" non c'è. E si complicherebbero ulteriormente le cose. Questo aumento di complicazioni noi non le vogliamo.
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