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Lettera ai confinanti |

mawry85
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ciao a tutti sapete se per caso per un riconfinamento è obbligatorio scrivere una lettera ai confinanti avvisandoli che in determinati giorni verra eseguito il riconfinamento??? se si esiste qualcosa di standard o prestamapato? :wink:
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dioptra
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Salve Riconfinamento significa: inizio delle operazioni di misura o fine delle operazioni di misura con apposizione dei picchetti? In entrambi i casi ti conviene avvisare i confinanti se le operazioni di misura invadono la loro proprietà. E siccome si tratta proprio di questo la lettera va fatta, se non altro per deontologia e non essere accusati di violazioni varie. Quando ci si mettono gli Avvocati le cose si complicano assai. Se poi la lite perdura da tempo è sempre meglio avvisare per non prendersi una schippettata. Vi è anche la terza ipotesi e cioè quella che i confinanti siano daccordo che tu faccia da arbitro, nel qual caso è ancora meglio che ci siano loro o i loro rappresentanti. In ogni caso le cose fatte di nascosto puzzano assai. cordialmente
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mawry85
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si tratta di riconfinamento iniziale, mettere 4 picchetti ai lati del lotto. Ma nella lettera cosa bisogna scrivere? Che si procede al riconfinamento in tale giorno a tale ora, mettendo anche i dati del tecnico per eventuali chiarimenti.....?????
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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dioptra
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"mawry85" ha scritto: si tratta di riconfinamento iniziale, mettere 4 picchetti ai lati del lotto. Ma nella lettera cosa bisogna scrivere? Che si procede al riconfinamento in tale giorno a tale ora, mettendo anche i dati del tecnico per eventuali chiarimenti.....????? Salve Ma .. il rilievo preventivo per la verifica dei confini è stato fatto? Come fai a sapere dove mettere i picchetti? Oppure tu vai la e metti quattro picchetti così, senza avvertire nessuno, senza che loro si possano difendere? Se il rilievo è preventivo, di verifica, senza apposizione di picchetti, si può fare senza lettera, ma se metti i picchetti la cosa è diversa. Se uno che non conosco, ma anche se lo conosco, viene nella mia proprietà, anche se lui crede che sia sua, e pianta dei picchetti, io prima li tolgo e poi lo denuncio, dopo averlo buttato fuori letteralmente dalla mia proprietà. Se uno passa per casa mia e prende delle misure, dalla casa, dalla recinzione, e non pianta nulla e mi dice che è per un rilievo del confinante, di verifica o altro, mi allarmo ma non succede nulla. I picchetti di confine si mettono solo di comune accordo, non su iniziativa personale. Con quale autorità, con quale diritto? Altrimenti domani mattina io mi alzo e mi metto a fare il Giudice. Oppure devi circostanziare meglio il tuo caso. cordialmente
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mawry85
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giusta osservazione.hai ragione. La lettera va fatta perche il rilievo di verifica è stato fatto e i picchetti verranno messi tramite gps con le coordinate. Infatti nel confine cè qualche differenza e quindi è gisto avvisare il confinante. grazie dei consigli
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che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
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"mawry85" ha scritto: giusta osservazione.hai ragione. La lettera va fatta perche il rilievo di verifica è stato fatto e i picchetti verranno messi tramite gps con le coordinate. Infatti nel confine cè qualche differenza e quindi è gisto avvisare il confinante. grazie dei consigli Prima di accendere la miccia, verifica bene i punti di partenza e quelli di orientamento. Normalmente con l'apposizione di un picchetto si accende la miccia, e dopo circa 8 giorni scoppia il botto.
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che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
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Caserta
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"dioptra" ha scritto:
Se uno che non conosco, ma anche se lo conosco, viene nella mia proprietà, anche se lui crede che sia sua, e pianta dei picchetti, io prima li tolgo e poi lo denuncio, dopo averlo buttato fuori letteralmente dalla mia proprietà. Condivido pienamente quanto da dioptra evidenziato, anche se con qualche differenza. Se decido di non denunciarlo tolgo i picchetti e li conservo per l'inverno, penso che sul fuoco vadano bene, ma se devido di denunciarlo non mi permetto di togliere i picchetti. I picchetti rappresentano la prova del reato, una volta tolti è come se cancellassi le prove. Verò è che dipende anche dalle zone, dalle mie parti, nel napoletano, basso casertano, ecc, è difficile che si arrivi fino a fare causa. "Normalmente" i confini li regolano punto e basta.!!! :lol: :lol: :lol:
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stefaninino
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"che-brutta-fine" ha scritto:
Se decido di non denunciarlo tolgo i picchetti e li conservo per l'inverno, penso che sul fuoco vadano bene E se i picchetti sono di ferro?
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vordcienpion
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Salve, rispolvero questo post perchè ha attinenza con dei dubbi che nutro sulla procedura di avviso ai confinanti prima di agire. Son stato incaricato di procedere al riconfinamento di un lotto di terreno. Più in particolare trattasi di una scarpata alta circa 10 metri con ai piedi un muro in calcestruzzo alto circa 3 metri, che divide due fondi. Il mio incarico consiste nello stabilire, fondamentalmente, a chi appartiene la scarpata per poi procedere con un azione atta a farla mettere in sicurezza. I miei clienti, posti a monte della scarpata, non vorrebbero che avvisassi la parte posta a valle delle mie operazioni. Ovviamente, io ho detto loro che per correttezza professionale è giusto avvisare, anche a mezzo mail o telefonata per essere più garbati, la proprietà confinante che comunque, appena mi vedrebbe addentrarmi nelle operazioni di rilievo, saprebbe gia il fine del mio lavoro rischiando di bloccare tutto. Cosa mi consigliate, o meglio, cosa impone la legislazione in materia di avvisi ai confinanti? Saluti e grazie
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MTD
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Salve!!! Mi pare che non ci sia nulla di preciso per quanto riguarda gli avvisi da dare ai confinanti. Nelle normative in particolare non viene citata l'obligatorietà di questa azione. Bisogna ricordare però, che siamo in italia, dove le normative, avvolte trovano le più assurde interpretazioni, quindi l'avviso dato ai confinanti un po ripara eventualmente da pericolosi e strani strateghi legali (avvocati) che colgono l'occasione per raccimolare qualche granello (eurino) fra eventuali danni subiti o accesso non autorizzato nell'altrui proprietà. Per questo motivo, secondo me, è sempre bene avvisare con una lettera raccomandata A/R da parte del proprietario che intende intraprendere l'azione di verifica, delle operazioni che si svolgeranno, in modo da accettare anche il contraddittorio che è deontologicamente corretto. In una eventuale discussione in sede giudiziaria, l'avviso non dato, sarebbe sicuramente un punto a sfavore del tuo cliente. Saluti!!!
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vordcienpion
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Ciao Mid, ringraziandoti per la celere risposta, devo confessarti che trovo riscontro in quanto tu mi consigli. Sarebbe buona norma, a mio modo di pensarla, avvisare sempre i confinanti, anche se in rapporti non idilliaci. La mia cliente, alla mia richiesta di poter avvisare i confinanti, ha risposto che per una disputa che ebbe tempo fa in un'altra città, un nostro collega non aveva avvisato nessuno, ma ho il timore che si trattasse di una cosa diversa. Saluti e grazie
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Geodede
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Secondo me va fatta una distinzione tra riconfinamenti, mi è capitato di riconfinare un lotto in mezzo ad un bosco disperso ad un bosco, in cui per arrivare a posizionare i picchetti saremo passati per almeno una 50ina di proprietà, se avessi dovuto mandare una raccomandata ad ognuno penso che avrei sicuramente rinunciato all'incarico.
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sese67
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Non esiste una regola o una norma che obblighi a avvisare i confinanti delle operazioni di verifica dei confini per cui sei stato incaricato. Tutto dipende da te e dai tuoi clienti, avvisare i confinanti delle operazioni potrebbe essere una giusta mossa per istaurare fin da subito un rapporto di collaborazione tra le parti e poter sfruttare eventuali informazioni, atti e/o testimonianze sul confine da determinare e/o su punti certi posti nelle vicinanze eventualmente utili per la misurazione. Potrebbe pero' non piacee al tuo cliente far sapere al confinante che intende verificare il confine, in questo caso potresti iniziare con una operazione preliminare di verifica dei confini, ovviamente ti consiglio, ove possibile, di non apporre picchetti sul presunto confine, ma rilevare eventuali punti esistenti in loco ( piante, spigoli muretti, asse fossi, ecc,) utili a capire dove si trova il confine rispetto a questi, e poi dopo aver illustrato al tuo cliente le risultanze, decidere se proseguire nel riconfinamento e quindi coinvolgee il confinante nelle operazioni avvisandolo con A.R. e richiedendo il coinvolgimento di un tecnico di sua fiducia. La correttezza professionale va quindi utlizzata nei confronti del tuo committente (mettendolo a conoscienza dei diversi modi in cui si puo' operare) e non della controparte, a cui va invece riservata una certa professionalita', cautela e rispetto nelle preliminari operazioni di verifica evitando fin da subito possibili tensioni e/o fraintendimenti. cordialita'
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vordcienpion
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"sese67" ha scritto: Non esiste una regola o una norma che obblighi a avvisare i confinanti delle operazioni di verifica dei confini per cui sei stato incaricato. Tutto dipende da te e dai tuoi clienti, avvisare i confinanti delle operazioni potrebbe essere una giusta mossa per istaurare fin da subito un rapporto di collaborazione tra le parti e poter sfruttare eventuali informazioni, atti e/o testimonianze sul confine da determinare e/o su punti certi posti nelle vicinanze eventualmente utili per la misurazione. Potrebbe pero' non piacee al tuo cliente far sapere al confinante che intende verificare il confine, in questo caso potresti iniziare con una operazione preliminare di verifica dei confini, ovviamente ti consiglio, ove possibile, di non apporre picchetti sul presunto confine, ma rilevare eventuali punti esistenti in loco ( piante, spigoli muretti, asse fossi, ecc,) utili a capire dove si trova il confine rispetto a questi, e poi dopo aver illustrato al tuo cliente le risultanze, decidere se proseguire nel riconfinamento e quindi coinvolgee il confinante nelle operazioni avvisandolo con A.R. e richiedendo il coinvolgimento di un tecnico di sua fiducia. La correttezza professionale va quindi utlizzata nei confronti del tuo committente (mettendolo a conoscienza dei diversi modi in cui si puo' operare) e non della controparte, a cui va invece riservata una certa professionalita', cautela e rispetto nelle preliminari operazioni di verifica evitando fin da subito possibili tensioni e/o fraintendimenti. cordialita' Ciao Sese67, penso che la soluzione si racchiusa nel secondo capoverso. Inizierò ora con le operazioni di rilievo, di sicuro non potrò entrare nel fondo del confinante per poter rilevare il piede della scarpata, anche se, una volta rilevata la testa di essa, poi potrò dire alla committenza dove sarà il confine. Di sicuro, non impianterò nessun picchetto fintanto che non sarò sicuro del risultato, e abbia mostrato quest'ultimo alla committenza. Ancora grazie ragazzi!
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