scusatemi se insisto, però riflettendo sull'argomento la questione non sembra risolta.
la risposta di pzero richiama una normativa che di per se è asettica in quanto ti da delle direttive su come calcolare le tolleranze con metodi matematici e al tempo stesso non ti dice quali criteri bisognerebbe adottare per identificare le zone T1, T2 e T3 per ricomprendere il tuo rilievo.
quindi i criteri da adottare per identificare le zone prima dette diventano soggettivi, sia da parte del professionista sia da parte dell'ADT.
se io ritengo che quella zona dove ho fatto il rilievo in base alle sue caratteristiche urbanistiche e alle previsioni riportate nel piano regolatore possa rientrare nella zona T2 (extraurbana pianeggiante) nessuno mi garantisce che anche l'ADT faccia le mie stesse considerazioni, con il rischio di vedermi sospeso il Tipo perche loro magari ritengono che quella zona sia invece T1.
non credo che l'ADT si procuri gli strumenti urbanistici dei vari comuni o vada il loco per rendersi conto della situazione.
allora per essere certi di non farsi sospendere un Tipo il professionista dovrebbe sempre far rientrare le proprie misurate nella fascia T1 in questo modo è al riparo.
dove c'è soggettività è non oggettività nelle regole, con gli enti pubblici in genere diventa difficile la vita del professionista.
vorrei conoscere ulteriori considerazioni sul caso specifico da parte di tutti voi