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Argomento: colleghi:leggo del nuovo geomap per ricongiunzione pre 88

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Apprendista

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07 Agosto 2013 alle ore 16:21

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 0 -  0 - Inviato: 13 Luglio 2014 alle ore 12:00

"georox" ha scritto:
"EFFEGI" ha scritto:
"geocinel" ha scritto:

Il miglior Geometra con il peggior strumento e il peggior software sarà sempre migliore e più affidabile del peggior Geometra con il miglior strumento e il miglior software.
Carlo Cinelli


Mi piace... da incorniciare.

Carissimi,

le frasi ad effetto sono sempre affascinanti, ma poi bisogna riportarle alla realtà, e la realtà e sempre molto più complessa di come ti porterebbero a pensare questo tipo di semplificazioni.

Carlo non è nuovo a coniare massime ad effetto del tipo:

Migliore_A + Peggiore_B

è meglio che

Peggiore_A + Migliore_B

Ai seminari sulle riconfinazioni dice infatti (giustamente):

Una procedura topografica rigorosa in applicazione di un metodo sbagliato darà risultanze peggiori di una procedura topografica non rigorosa ma che segue un metodo corretto.

Ma questa sulle riconfinazioni è una massima più realistica perché è sufficientemente oggettiva. Quella di questo post sul “miglior geometra” e il “peggior software”, invece, è molto soggettiva e quindi perde molto di significato.

Mi spiego, chi stabilisce se un geometra è “migliore”? Un aggettivo che, si badi bene, presuppone “migliore rispetto agli altri geometri”, o quanto meno sopra la media.

Girando per Italia in oltre 200 seminari presso i Collegi dei Geometri, ho incontrato diversi iscritti che si ritenevano dei geometri “migliori”, mentre a mio parere sono degli incompetenti.

Ad esempio, l’anno scorso in un Collegio del Centro Italia (non faccio nomi per evitare sterili polemiche) ho tenuto il peggior seminario di tutta la mia carriera formativa perché tra i 70 partecipanti ce n'erano una decina che si ritenevano talmente "migliori" al punto da contestare tutto quello che io dicevo circa la necessità di georeferenziare e correggere la deformazione delle mappe per prelevare correttamente i punti di inquadramento.

Loro sostenevano che, essendo state le mappe d’impianto realizzate alla “carlona”, non c’è bisogno di fare nessuna operazione di rettifica. Anzi, dicevano che, essendo la mappa un documento “ufficiale”, bisogna lasciarla stare così com’è, senza alterarla minimamente.

Per loro quindi un software che permette di correggere la deformazione della mappa è non solo “peggiore”, ma addirittura del tutto inutile.

Quando ho cercato di spiegargli che si sbagliavano, uno di loro si è alzato e, con tono stizzito mi ha detto:

Guarda che noi geometri xxxxxxxx siamo tra i migliori topografi d'Italia.

Dove per xxxxxxxx c’è l’aggettivo riferito alla loro Provincia, esempio “Vicentini”.

Quindi, stando al principio partorito da Carlo, questi “geometri migliori” farebbero comunque un buon lavoro di riconfinazione, anche con un “software peggiore” che non rettifica la mappa. Mentre invece, sempre questi “geometri migliori”, commetterebbero errori grossolani nel prelevare i punti dalla mappa.

Potrebbe invece accadere che, se questi “geometri migliori” usassero un buon software che li “costringesse” a prelevare i punti dalla mappa in maniera corretta, allora farebbero un “lavoro migliore”.

Quindi, il software può effettivamente portare sulla buona strada anche un “geometra peggiore”.

Posso assicurarvi che nella mia lunga carriera di sviluppatore di software di topografia ho visto molti geometri “peggiori” diventare sufficientemente competenti proprio grazie ad un software che li ha portati a compiere le giuste operazioni.

Ma mi rendo conto che scendere in queste disquisizioni è faticoso. Molto più facile prendere una bella frase ad effetto, incorniciarla e appenderla alle pareti dello studio.

Ci si sente fin da subito molto confortati e, soprattutto, appartenenti di diritto alla categoria dei “geometri migliori”.

Poi ci sarebbe da approfondire il discorso del software per stabilire un criterio oggettivo per poter dire quale è “migliore” e quale è “peggiore”, ma mi servirebbe altrettanto spazio di quello, già tanto, che ho occupato fin qui.

E purtroppo mi rendo conto che Geolive è diventato un sito che non ama gli approfondimenti ma le “soluzioni tascabili”.

Con affetto,

Gianni Rossi




La prima cosa è il rispetto.Alcuni non hanno idea di dove si trovi l'etica o l'educazione.

Per il resto,i peggiori sono sempre quelli che parlano in prima persona di se stessi...

sai,io ho fatto X rilievi...

ho fatto X tracciamenti....

ho lavorato li,qui,...

ho X esperienza....



la mia testa mi porta a dire che chi si loda si sbroda,e che tutto viene a galla.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 07:41

"Il miglior Geometra con il peggior strumento e il peggior software sarà sempre migliore e più affidabile del peggior Geometra con il miglior strumento e il miglior software."

Questa voleva essere una espressione paradossale che purtroppo, vedo, non è arrivata a tutti.

Esperienze di vita e di lavoro insegnano come ci sia una volontà, da parte di molti, ad avere begli strumenti di ausilio invece di curare se stessi.

L'uomo è al centro di tutto, non il buon strumento.

Ecco perché sarebbe meglio pensare ad acquisire buone conoscenze prima che buoni strumenti.

Nell'ultimo post avevo portato l'esempio di come i tecnici catastali, nel costruire la mappa, avevano fatto un lavoro egregio senza avere strumenti eccezionali.

Quindi mi si consenta di dire che il paradosso non è per niente soggettivo ma oggettivo.

E allora ribadisco ciò che ho detto e aggiungo un altro paradosso:

In una riconfinazione mi fiderei più del Tani con il teodolite, la calcolatrice e lo scalimetro che di Tonio Cartonio con il Trimble ultrmotorizzato e i migliori software.

Poi Andreotti alla domanda su cosa è meglio avrebbe risposto:

Meglio il Tani con il miglior strumento e i migliori software.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 08:38

Salve



Ma la macchina chi l'ha inventata??

Ma il programma chi l'ha inventato??

Se la risposta è l'uomo, allora quello che dice carlo lo quoto al 100 x 1000.

Se inceve la macchina e il programma ha il sopravvento sull'uomo, allora siamo quasi rovinati perchè non siamo neanche controllori di quello che creiamo.

Ovviamente è una mia convinzione.

Saluti cordiali

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 12:01

Carlo,

"geocinel" ha scritto:
Questa voleva essere una espressione paradossale che purtroppo, vedo, non è arrivata a tutti.

no, no, per essere arrivata la tua espressione paradossale è arrivata anche a me. Io ho solo inteso richiamare l’attenzione sui rischi di affidarsi a queste massime filosofiche ad effetto che, a leggerle, sembrano valide per tutti e per tutte le stagioni.

"geocinel" ha scritto:
Esperienze di vita e di lavoro insegnano come ci sia una volontà, da parte di molti, ad avere begli strumenti di ausilio invece di curare se stessi.
L'uomo è al centro di tutto, non il buon strumento.
Ecco perché sarebbe meglio pensare ad acquisire buone conoscenze prima che buoni strumenti.

Su questo hai ragione, ed infatti credo che sia tu che il sottoscritto ci siamo dati molto da fare per curare la formazione delle persone più che degli strumenti. Ma non è questo il punto.

"geocinel" ha scritto:
Nell'ultimo post avevo portato l'esempio di come i tecnici catastali, nel costruire la mappa, avevano fatto un lavoro egregio senza avere strumenti eccezionali.
Quindi mi si consenta di dire che il paradosso non è per niente soggettivo ma oggettivo.

Su questo invece non sono per niente d’accordo.

Il paradosso è estremamente soggettivo perché quando parli di “miglior/peggior geometra” o di “miglior/peggior software” devi indicare dei criteri oggettivi che permettano di stabilire quando un geometra o un software è “migliore” o “peggiore” dei suoi colleghi/concorrenti.

Come dicevo, i geometri incontrati a quel seminario di cui raccontavo nel post precedente si ritengono, in tutta buona fede, tra i “migliori d’Italia”, quando invece per me, almeno in tema di mappe e confini, sono gravemente incompetenti.

Eppure loro si ritengono “migliori” e sono convinti che i lavori che svolgono siano al top della professionalità. Quindi, se leggono la tua massima filosofica, diranno anche loro:

Quoto al 100%, ha ragione Cinelli, infatti io sono un bravo geometra e quindi farei un ottimo lavoro anche se usassi strumenti non all’avanguardia.

Non so se ora ti è chiara la soggettività.

Inoltre, dicevo, capita anche (e non raramente) che l’uso di un buon strumento (software) contribuisca non poco a migliorare anche la preparazione del soggetto che lo usa.

Ti posso garantire di aver visto molti geometri che, proprio dall’uso di un buon software (non mi riferisco al mio, ma in generale), hanno trovato lo stimolo e la strada giusta per coltivare la loro preparazione, diventando alla fine anche dei bravi topografi.

Così come sai bene che, l’uso di software “chiusi” e imposti dall’alto, come Pregeo e Docfa, hanno viceversa ingenerato una mentalità da “compilatori di moduli informatici” che sta distruggendo (ha già distrutto) la preparazione topografica di moltissimi geometri italiani.

Tutto questo, Carlo, se si vuole approfondire la realtà delle cose. Se invece ci basta una frase ad effetto da “quotare al 100%”, allora queste discussioni diventano del tutto inutili.

Ciao,

Gianni

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stefaninino

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 16:13

Vorrei esprimere la mia idea portando come esempio alcune mie esperienze “negative”, che hanno cambiato radicalmente il mio modo di lavorare.

Premetto che tali esperienze hanno avuto un esito talmente negativo, che ho preso la decisione di non fare più riconfinamenti e lavori catastali per conto di altri tecnici.

Il motivo di tale scelta e che nel corso della mia vita professionale (in tema di riconfinamenti), molto probabilmente ho avuto la sfortuna di aver a che fare con i tecnici peggiori d’Italia, o al limite sarà il fatto, come affermai tempo fa su questo forum, che dalle mie parti il confine lo stabilisce la persona che ha la voce più grossa, in ogni caso, ad oggi, sono fermamente convinto di tale scelta. E vorrei aggiungere che la mia frustrazione è direttamente proporzionale alla mia crescita professionale, nel senso che, soffrivo molto meno quando capivo poco.

Vorrei ringraziare quelli che, qualche volta per scherzare ho definito i tre moschettieri (portos, atos ed aramis) i quali hanno dato molto alla mia crescita professionale in tema di riconfinamenti aggiungo inoltre che condivido appieno i loro concetti. Però prima voglio spiegare come ho reperito il mitico testo di Tani, bene….. mi è stato regalato da un collega il quale ha affermato : NON SERVE A Niente mi è servito solo una volta per fare una perizia.....si riferiva ad una perizia di usucapione di un terreno in zona agricola, chi ha letto il libro in questione saprà che il Tani faceva riferimento ad una procedura abbreviata per quanto riguarda l’usucapione di terreni agricoli.

Questo è solo per farvi capire con che tipo di tecnico, spesso ho il piacere di scontrarmi.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è un’altra…..(che tra l’altro è un caso dei meno gravi)

Ho redatto un tipo di frazionamento finalizzato ad una compra-vendita per conto di un altro tecnico, l’incarico consisteva nel creare dei lotti all’interno di uno più grande con dividenti parallele a delle recinzioni presenti sul posto, e dove non vi era nessun problema di confine. In pratica le recinzioni rappresentavano il confine.

Ho eseguito il rilievo di inquadramento, ho calcolato le mie dividenti, sul cad e le ho materializzate sul posto.

Per esigenze delle parti, tali dividenti sono state più volte variate, in quanto, non soddisfacevano le loro reali esigenze. Quindi mi sono recato più volte sul posto ad eseguire il tracciamento (ben 4 volte) Giunto a conclusione, per limare il più possibile gli errori di tracciamento una volta apposti i picchetti sono ritornato sul posto e li ho ribattuti, onde evitare discordanze tra fraz. da presentare al catasto e situazione dei luoghi, ho inoltre redatto una planimetria da allegare al preliminare, con le relative misure tra i vari lotti, ed ho allegato a tale elaborato le monografie di tutti i punti di inquadramento con le relative coordinate riferite ad un sistema di riferimento locale, in modo tale, che, chiunque potesse ridefinire le linee dividenti disponendo del solo preliminare.

In questo preciso momento il fraz. risulta depositato presso il comune, ed il preliminare è stato firmato dalle parti secondo la documentazione che io ho fornito.Mi sono arrabbiato molto quando il tecnico incaricato, di sua iniziativa, e alla mia insaputa, per simpatia o antipatia nei confronti di qualche persona parte in causa, ha volontariamente spostato i picchetti ( a detta sua di circa 60-70 cm). Invano è stato il mio tentativo di fargli cambiare il fraz da presentare……. Ho ricevuto la seguente risposta: il lavoro è mio e dico io come si deve fare quindi non preoccuparti…….

La mia domanda è: se questa realtà è consuetudine non solo dalle mie parti, (ma anche in quella parte d’Italia a cui appartengono i migliori topografi) mi sapete spiegare a cosa serve disporre di un buon software, conoscere il DPR 650/72, la formazione della mappa d’impianto , georeferenzazione parametrica, deformazioni ecc….?

Ma una cosa mi preme sottolineare, se in un prossimo futuro le dividenti in questione dovrebbero essere oggetto di contenzioso secondo voi il tecnico incaricato si prenderà la responsabilità del suo gesto scellerato? O pensate che farà ricadere la colpa su di me (visto che i committenti sanno benissimo che il rilievo e tutto il resto è stata opera mia?



Cordiali Saluti

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 16:55

Caro Stefaninino

A me sembra, da quanto hai descritto, che il tuo lavoro sia degno di nota.

Capisco alcune tue prese di posizione anche se non le condivido fino in fondo.

Se il Tipo lo firmi tu, vorrei averne il controllo fino in fondo, diversamente ognuno si prenderà le sue responsabilità che io chiarirei subito presso i committenti e il tecnico incaricato specificando che le tue misure sono riferite ai picchetti apposti fino alla data ..............

Quindi le tue responsabilità hanno un inizio temporale e, giustamente, una fine.

Quello che è successo dopo non è corretto che venga attribuito a te.

Quanto alle conoscenze, meglio averle che non averle, se non altro ti hanno portato a fare delle considerazioni che io ritengo molto centrate.

Su con la vita.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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stefaninino

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 17:59

Carissimo Carlo,

grazie per la solidarietà, anche se, il mio intendo non era quello di mettere in evidenza il mio modo di lavorare, bensì altri fattori che ti riassumo:

che senso ha parlare di preparazione individuale se poi uno opera in una realtà in cui tutto conta tranne il fatto di essere preparati?

Nella fattispecie il tecnico in questione è uno che ha la voce grossa, quindi non dovrebbero esserci ripercussioni future.

un tecnico che redige un fraz. dovrebbe conoscere almeno l’importanza del dpr 650/72? In teoria si…praticamente no…..

Che senso ha portarmi 4 volte sul posto facendomi intuire di volere fare un lavoro certosino, se poi si perde sul più bello? Credo sia dovuto al fatto che non ha ben chiaro il concetto di tolleranza e tollerabilità, quindi impreparazione, ma resta un fatto, chi ha il lavoro quello comanda.(e quindi guadagna)

Il fatto di avere a che fare con tecnici riconfinatori che non sanno nemmeno chi sia Tani….

E’ come dire sono un appassionato di calcio e non ho la benché minima idea di chi sia Leo Messi.



Quindi, software, contro software, essere o non essere preparati, che senso ha? A mio modo di vedere dipende esclusivamente dal contesto…..



Infine in questi giorni sul forum ho letto il post di una persona che voleva sapere che significa 1”, 5” le ppm ecc…bene la stessa domanda l’ho fatta ad un fresco geometra appena diplomato con 100 centesimi, non sapeva nemmeno di cosa parlassi….chiaramente non è colpa del ragazzo....





E’ vero quando dici su col morale, sono molto preoccupato, non per me, ma per i miei figli ancora piccoli, non ho capito ancora su cosa indirizzarli se sulla strada del sapere o su quella della paraculaggine

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2014 alle ore 20:00

Caro Stefaninino

La mia risposta alla tua domanda non può essere che una ovvietà e allora non te la do.

Ti posso solo dire che a tener duro non è facile ma è la cosa giusta.

Bisogna operare nella correttezza, sia professionale che etica e quello che faremo ci ritornerà.

Ciao

Carlo

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Apprendista

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 0 -  0 - Inviato: 20 Luglio 2014 alle ore 16:59

Ti posso garantire di aver visto molti geometri che, proprio dall’uso di un buon software (non mi riferisco al mio, ma in generale), hanno trovato lo stimolo e la strada giusta per coltivare la loro preparazione, diventando alla fine anche dei bravi topografi.

Così come sai bene che, l’uso di software “chiusi” e imposti dall’alto, come Pregeo e Docfa, hanno viceversa ingenerato una mentalità da “compilatori di moduli informatici” che sta distruggendo (ha già distrutto) la preparazione topografica di moltissimi geometri italiani.

Tutto questo, Carlo, se si vuole approfondire la realtà delle cose. Se invece ci basta una frase ad effetto da “quotare al 100%”, allora queste discussioni diventano del tutto inutili.

Ciao,

Gianni[/quote]




Mi permetto di dire che...

il software docfa non ha nulla a che fare con la topografia in quanto non è nient'altro che una denuncia di u.i.u. da censire,o da variare.

Idem il pregeo,nella maggior parte dei casi lo si usa per un inserimento in mappa di u.i.u. fotoidentificate,quindi,anche qui,mi permetto di dire...che la topografia è altra cosa...o comunque leggermente diversa.

O frazionamenti...ma già li,la cosa è più bella ed appagante rispetto ad un semplice tm

Quando qualcuno parla di topografia,penso ai tracciamenti,alla nascita di un fabbricato,qualunque esso sia,strade,ponti...

pregeo,con i tm,è l'ultima cosa.

Basti pensare che molti pf (pali enel,tralicci,idranti) sono rappresentati con dei cerchietti (chiamiamoli cosi)...apposti sulla particella XXX del foglio YYY ....alla rinfusa...al punto che,e puoi confermare se ti è mai capitato,sovrapponendo il tuo rilievo con dei fabbricati all'impianto....vedrai che il pf (magari idrante o palo o traliccio) starà da tutt'altra parte...



Saluti

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