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Autore come vengono create le mappe wegis ?

uli

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42°27'27.18"N 12°23'13.05"E

 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 10:02

...me lo chiedo perchè fanno veramente pena. Non è un semplice sfogo il mio, basta guardare quella che ho sotto gli occhi adesso: numeri illegibili e fabbricati palesemente "fuori squadro"! Ho sempre immaginato che venisero create così: scansione della mappa d'impianto e modifiche manuali con i tipi di aggiornmento... oppure è tutto automatizzato ? altrimenti non si spiegherebbe perchè anche il fabbricato quadrato diventa con il wegis un trapezio scaleno..... bah...

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Autore Risposta

dioptra

(GURU)

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10 Aprile 2003

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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 11:37

Salve

Nel 1980 o giù di lì lessi un libro che parlava del futuro Catasto Numerico, dove le particelle sarebbero state rappresentate da una sequenza di coordinate assolute, Gauss-Boaga, per ogni particella, susseguentesi in senso orario e con inizio dal punto con il circoletto, c'era anche un esempio.

Ogni intestatario sarebbe stato in grado con pochissimi mezzi, ora GPS o Stazione Totale, di appoggiarsi alla Mappa probatoria e di ricavare i propri confini.

Quella fantascienza è ora realtà.

Ma quale realtà?
Mascherata dietro "mappa non probatoria" c'è l'incapacità di normare questo campo in modo da ottenere risultati eccelsi.

Stiamo bene attenti, però, perchè con quel sistema più di qualcuno potrebbe o dovrebbe cambiare mestiere.

cordialmente

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leonardo

Iscritto il:
08 Aprile 2003

Messaggi:
231

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 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 12:05

Secondo me fanno in questo modo:

Prendono i fogli, li mettono a terra in un cortile aperto
e poi sorvolano l'area con un aliante scattando delle foto
con un telefonino di ultima generazione.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
(GURU)

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Messaggi:
998

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Castel del Rio

 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 12:39

Salve.

Bel tema, le mappe "numeriche"...

Spesso leggiamo il termine "numerizzate", che io preferisco perché ritengo che una mappa numerica debba nascere come tale, e perciò potenzialmente affetta dai soli errori di misura.
Quella vigente deriva normalmente da una mappa grafica, che è stata resa numerica per informatizzarne la gestione.

C'è una bella differenza!

Le situazioni variano da zona a zona, spesso anche all'interno della stessa provincia, ma l'esempio di Bologna può chiarire il perché dei problemi che sono assolutamente evidenti anche ad occhio.
Mi raccomando, non considerate la mia una descrizione rigorosa dell'accaduto: vuole soltanto illustrarlo!

La mappa d'Impianto nacque in Cassini-Soldner, e fu poi trasposta in Gauss-Boaga. Forse si pensava che il diverso sistema fosse più "di moda"... Fatto stà che si trascurò, ad esempio, che i due sistemi hanno coefficienti di deformazione differenti da punto a punto, e si procedette a calcolare la posizione dei nuovi incroci dei parametri sul vecchio sistema; si tracciarono graficamente le nuove parametrature (quindi senza neppure la precisione di base dei fogli d'origine) e si lucidarono le matrici da cui poi trarre i copioni di visura.

L'aggiornamento avveniva poi su questi ultimi, e si producevano da essi le nuove matrici "al bisogno", ossia quando il foglio aveva subito tanti aggiornamenti da non essere più efficacemente leggibile.

Poi venne il Catasto Numerizzato.

Per fare un "buon lavoro", da intendersi unicamente come buona riproduzione dei documenti già gravemente degradati, si sarebbe dovuto procedere con doppia digitalizzazione e confronto automatico delle tolleranze e delle rispondenze degli identificativi, ma l'impegno sarebbe stato inaffrontabile, soprattutto per la necessità di... correggere tutti gli errori trovati. Ergo, si fece la digitalizzazione con un solo passaggio manuale, collaudando il tutto come si poteva, e rinviando le correzioni al famigerato "caso d'uso".

Ciliegina: poiché si erano numerizzate le matrici (perché più precise, giustamente), mancavano comunque tutti gli aggiornamenti presenti sui copioni di visura ancora vigenti.
Non vi tedio con l'inserimento degli aggiornamenti.

Infine sono arrivati gli aggiornamenti Pregeo, e il Wegis ha consentito di spostare a piacere gli oggetti: sono stato testimone di un "ripristino" della posizione di un edificio, in quanto, disse l'operatore, "lo avevo spostato perché me lo chiese un tecnico". Ok. Allora lo trascinò più o meno dove sembrava che fosse stato in precedenza.

Di tutta questa bella festa, la cosa che mi sconvolge di più è proprio quest'ultima, aggravata da un'altra avventura che mi occorse inserendo un modesto ampliamento in uno stabilimento: ritirai il TM approvato in cui c'era l'ampliamento, ma era sparito lo stabilimento!

Ooops - disse l'operatore - ho bisogno di ferie.

Ma così scoprii che, per recuperare una geometria, la si doveva reinserire con nuove misure.
Alla faccia dei doppi trattini rossi con cui cancellavamo (non cassavamo) gli elementi non più validi! La mappa numerizzata NON conserva la storia, come invece faceva la carta. Secondo me, sarebbe giusto, per ogni tratto, indicare come attributi le due date di "nascita" e "morte", ma evidentemente ciò non è considerato significativo.

In definitiva, non credo che sia grave il fatto che la mappa non sia precisa: il Catasto ha una enorme importanza storica, e la precisione che non c'era non può comparire da un momento all'altro, perché dovremmo buttare il collegamento col passato. Sarebbe bene che non peggiorasse!

Qualcuno crede ancora alla "ricomposizione cartografica"?

La mappa va rifatta; come il Catasto, probabilmente. Ma non si possono trovare i quattrini. Perciò possiamo soltanto sperare che un giorno qualcuno si accorga che possiamo distinguere le linee numerizzate da quelle numeriche. QUeste potranno (dovranno) essere precise.

Leonardo

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pzero

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 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 13:14

hai perfettamente ragione.
Considera poi che in molti posti, come a Firenze, le mappe sono state "numerizzate" digitalizzando le mappe in visura, cioè radex dei radex dei radex...
Molte volte sovrapponendo i semplici parametri troviamo differenze di metri rispetto alle mappe di impianto. Per non parlare poi della digitalizzazione "sghemba" della maggior parte dei fabbricati. Il tutto con collaudi praticamente inesistenti. Poi si è aggiunto Pregeo a fare il resto.
Oramai la mappa wegis è chiamata "il tuttocittà" vista la precisione!

Non parliamo poi della storia, come giustamente hai fatto notare...si apre un velo pietoso.

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t1000

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31 Gennaio 2006

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Paderno del Grappa (TV)

 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 14:50

E, come se non bastasse quello che hanno già detto i colleghi, aggiungo gli errori palesi che si sono manifestati dopo questa "numerizzazione" (vedi linee rette che diventano spezzate, fabbricati che assumono la forma di una macchia di inchiostro, numeri errati, ecc...) e che per essere corretti abbisognano anche di richiesta firmata dal povero tecnico che deve lavorare con le particelle affette da tali errori, con relativa attesa in coda allo sportello! :(

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nik

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13 Ottobre 2005

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PU

 0 -  0 - Inviato: 06 Maggio 2008 alle ore 16:39

l'anno scorso ho seguito un corso in cui la lezione sul catasto la fece l'ing. Ferrante e ci spiegò che è errato chiamare mappe le WeGis perchè il nome stà per Web Gis, e siccome servivano le mappe numeriche di tutti i fogli di mappa per avere l'estratto di mappa digitale e fare tutto telematicamente e non c'erano tempo e fondi a sufficenza per vettorizzarle tutte, decisero di acquisire gratuitamente quelle digitalizzate da un'altro ente (di cui non ricordo il nome) anche se la precisione era scarsa perchè erano state create per altri scopi.
Insomma per entrare nell'era del pregeo10 e dell'invio telematico è toccato sto sacrificio.

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