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Autore adesso mollo la libera professione

DUCHESSA

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09 Settembre 2013 alle ore 12:13

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2014 alle ore 21:14

questa la lettera di un ingegnere su quotidiano libero di oggi


Gent.le Direttore, ho 48 anni e sono ingegnere edile libero professionista dal 1993. Dal 2009 (anno di inizio della crisi economica) come tutti i lavoratori autonomi mi sono fatto un “bel mazzo” per tenere in piedi lo studio tecnico di cui sono socio (e che dà lavoro a circa otto giovani, tutti sotto i 40 anni). Il prezzo è stato quello di accettare, da allora, livelli di remunerazione personali sempre più modesti (paragonabile a quello dei nostri collaboratori, spesso anche inferiore, checché se ne dica dei professionisti avidi e profittatori) molto inferiori alla fatica, alle responsabilità ed alle preoccupazioni che mi sono caricato sulle spalle insieme al mio socio: però nessuno dei ragazzi che lavorano con noi è rimasto a casa o ha saltato un mese di stipendio! Con la soddisfazione economica è sparita progressivamente anche quella professionale, essendosi moltiplicato a dismisura lo sforzo per adempiere a norme di dubbia utilità, produrre moduli e asseverazioni, rispettare regolamenti di ogni genere, gestire rapporti sempre più faticosi ed al limite dello scontro con amministrazioni invasive e diffidenti, nonché con tecnici della PA spesso indisponenti ed arroganti (a tutti i livelli, Comune, Provincia e Regione) al punto che lavorare è diventato un vero strazio oltre che un rischio insopportabile per se stessi e la propria famiglia. Siamo ormai vittime di un sistema burocratico il cui solo scopo sembra quello di giustificare l’esistenza di uffici e dipendenti in quantità impressionante ed esercitare – nello stesso tempo - un potere capillare su tutto e su tutti (senza tuttavia che nessuno si assuma la benché minima responsabilità individuale). Sinceramente mi sono stancato: siccome di lavorare così non ne vale davvero la pena (ci hanno portato via i compensi con l’erario e le soddisfazioni sul lavoro con la burocrazia ed i controlli asfissianti) abbiamo programmato i tempi di chiusura della nostra struttura una volta esaurite le commesse in essere (purtroppo non puoi nemmeno permetterti di mollare tutto da un giorno all’altro !). Se Matteo Renzi non riuscirà presto a smantellare questi “nemici dei cittadini” (ormai tali per me sono la pubblica amministrazione e tanta burocrazia improduttiva etc …) andrà a finire che non si troverà più nessuno disposto a lavorare per questo paese. E se un certo numero di dipendenti pubblici dovrà poi cercarsi un nuovo impiego (dato che non c’è altra scelta se si vogliono ridurre i costi dello Stato e ripartire) si potrà rispondere loro che l’altra “metà del cielo” il lavoro se lo cerca faticosamente tutti i giorni, senza tutele né garanzie, rischiando sulla propria pelle. Cordialmente

che ne pensate amici ?

DUCHESSA

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Autore Risposta

DUCHESSA

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09 Settembre 2013 alle ore 12:13

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 0 -  0 - Inviato: 30 Settembre 2014 alle ore 21:17

CHE TRISTEZZA !!

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arturo68

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27 Gennaio 2014

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Le Castella - Mar Jonio

 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 06:50

"DUCHESSA" ha scritto:
questa la lettera di un ingegnere su quotidiano libero di oggi


Gent.le Direttore, ho 48 anni e sono ingegnere edile libero professionista dal 1993. Dal 2009 (anno di inizio della crisi economica) come tutti i lavoratori autonomi mi sono fatto un “bel mazzo” per tenere in piedi lo studio tecnico di cui sono socio (e che dà lavoro a circa otto giovani, tutti sotto i 40 anni). Il prezzo è stato quello di accettare, da allora, livelli di remunerazione personali sempre più modesti (paragonabile a quello dei nostri collaboratori, spesso anche inferiore, checché se ne dica dei professionisti avidi e profittatori) molto inferiori alla fatica, alle responsabilità ed alle preoccupazioni che mi sono caricato sulle spalle insieme al mio socio: però nessuno dei ragazzi che lavorano con noi è rimasto a casa o ha saltato un mese di stipendio! Con la soddisfazione economica è sparita progressivamente anche quella professionale, essendosi moltiplicato a dismisura lo sforzo per adempiere a norme di dubbia utilità, produrre moduli e asseverazioni, rispettare regolamenti di ogni genere, gestire rapporti sempre più faticosi ed al limite dello scontro con amministrazioni invasive e diffidenti, nonché con tecnici della PA spesso indisponenti ed arroganti (a tutti i livelli, Comune, Provincia e Regione) al punto che lavorare è diventato un vero strazio oltre che un rischio insopportabile per se stessi e la propria famiglia. Siamo ormai vittime di un sistema burocratico il cui solo scopo sembra quello di giustificare l’esistenza di uffici e dipendenti in quantità impressionante ed esercitare – nello stesso tempo - un potere capillare su tutto e su tutti (senza tuttavia che nessuno si assuma la benché minima responsabilità individuale). Sinceramente mi sono stancato: siccome di lavorare così non ne vale davvero la pena (ci hanno portato via i compensi con l’erario e le soddisfazioni sul lavoro con la burocrazia ed i controlli asfissianti) abbiamo programmato i tempi di chiusura della nostra struttura una volta esaurite le commesse in essere (purtroppo non puoi nemmeno permetterti di mollare tutto da un giorno all’altro !). Se Matteo Renzi non riuscirà presto a smantellare questi “nemici dei cittadini” (ormai tali per me sono la pubblica amministrazione e tanta burocrazia improduttiva etc …) andrà a finire che non si troverà più nessuno disposto a lavorare per questo paese. E se un certo numero di dipendenti pubblici dovrà poi cercarsi un nuovo impiego (dato che non c’è altra scelta se si vogliono ridurre i costi dello Stato e ripartire) si potrà rispondere loro che l’altra “metà del cielo” il lavoro se lo cerca faticosamente tutti i giorni, senza tutele né garanzie, rischiando sulla propria pelle. Cordialmente

che ne pensate amici ?

DUCHESSA



A me fa non solo tristezza, ma una infinita rabbia quando i cosidetti burocrati descritti chiaramente poi con l'enorme potere acquisito si permettono anche di vessare il cittadino consigliandolo di appoggiarsi a "tecnici di loro fiducia" .

Ed è tutto un dire!

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geoalessandro

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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 08:35

Alla fine di quest'anno mollerò anch'io, non solo perchè sto perdendo la salute per queste m...de, ma anche perchè non vedo niente di buono che si prospetta all'orizzonte (aumento contributivo, aumento iscrizione albo, oltre al tormento fiscale che è diventato insopportabile). Considerando che, nonostante tutto quello che accade, ogni geometra pensa ai fatti suoi come se fosse eterno e intoccabile, non riuscendo a capire che è necessario fare gioco di squadra per difendere la libertà, il rispetto e la professionalità che merita la nostra categoria, allora vuol dire che è finita. Che piaccia o no la nave sta affondando.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 09:00

Beati voi che potete decidere di mollare: io non posso permettermelo.

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geoalessandro

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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 10:22

Forse perchè hai cose sospese o hai ancora un pò di lavoro, altrimenti non avrebbe senso. E vorrei precisare che io sono costretto a farlo, prima che i debiti vengano a bussare alla porta. Ma lo sai che tantissimi colleghi sono nella m..da, essendosi arretrati di anni con la contribuzione obbligatoria, sperando che cambiasse qualcosa, ed ora non sanno più cosa fare?

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 11:00

Da più di 10 anni appena "sento" di un giovane che apre P. IVA lo "guardo" con dolore, come uno che socialmente va a suicidarsi lentamente.

Non c'è stato da decenni e non ci sarà più lealtà deontologica e rispetto per gli altri e per se stessi...

Quasi tutti restano convinti che la soluzione per se stessi è coltivarsi il proprio orticello. "Tutti si girano". Ciò accade in ogni problema sociale.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 11:29

Risposta a geoalessandro

Un senso ce l'ha, è molto semplice ed è comune a tanti: a 54 anni, che alternative ho?! Dove vado, e a fare cosa? Quindi, evito di lamentarmi ogni tre minuti, mi accontento del pochissimo che ho, stringo i denti e cerco di andare avanti: probabilmente mi prendo per il c. da solo, ma di crisi ne ho viste e subite tante da averci fatto il callo. Attenzione, amico mio, conosco molto bene la categoria ed i Colleghi per non sapere che il "chiagnere e fottere" è stata, da sempre, prassi consolidata.

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geoalessandro

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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 11:33

Io di anni ne ho 45 e purtroppo sono costretto a trovare un'alternativa.

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rubino
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(GURU)

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04 Febbraio 2005

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Italia Meridionale

 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 11:39

Capisco, e ti sono solidale. Purtroppo devo amaramente ammettere di non essere riuscito a trovare altre parole: tu che puoi, salvati. In bocca al lupo.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 01 Ottobre 2014 alle ore 16:03

"Il prezzo è stato quello di accettare, da allora, livelli di remunerazione personali sempre più modesti (paragonabile a quello dei nostri collaboratori, spesso anche inferiore, checché se ne dica dei professionisti avidi e profittatori) molto inferiori alla fatica, alle responsabilità ed alle preoccupazioni che mi sono caricato sulle spalle insieme al mio socio: però nessuno dei ragazzi che lavorano con noi è rimasto a casa o ha saltato un mese di stipendio! Con la soddisfazione economica è sparita progressivamente anche quella professionale, essendosi moltiplicato a dismisura lo sforzo per adempiere....."

Ho ripreso queste parole dell'amico ingegnere perchè sarebbe il caso di riflettere proprio su questo partricolare modo di intendere il mercato e le attività professionali. So che vado controcorrente, ma non importa.

Carissimo amico Ingegnere. Non ti piangere addosso. Hai commesso due errori. Il primo è quello di lavorare sottocosto, il secondo è la conseguenza del primo, cioè quello di applicare prezzi che non ti hanno permesso di campare accalappiandoti clienti a sfavore degli altri professionisti della tua categoria. In questi momenti ce ne sono tanti di professionisti che adottano questo sistema, ma purtroppo sbagliano di brutto e con questo atteggiamento mettono in seria difficoltà tutto il sistema economico delle tariffe da applicare per ottenere un lavoro e pure compromettendo la qualità dello stesso. Tutto con la scusa di campare i tuoi dipendenti. Ma cosa hai ottenuto? Cosa volevi fare l'eroe? Non si può e non si deve lavorare sottocosto. Non siamo al Supermercato e non ci si deve svendere ! Chi lo fa poi non si metta a piangere e si giustifichi con il fatto che il lavoro non c'è e che è stato costretto a farlo. Balle! Sei stato un mediocre imprenditore di te stesso, e smettendo (per forza, perchè uno non può continuare a lavorare senza poter mangiare applicando prezzi...da fame) non sei riuscito neanche a tutelare tè stesso, il lavoro ai tuoi dipendenti e la tua categoria intera. Chi pensa che migliori la situazione economica ed il lavoro in questo modo come hai fatto tu amico Ingegnere, non si va da nessuna parte e si chiude tutti.

Geoalessandro ha due strade adesso da scegliere, lavorare sottocosto, neanche minimo sindacale, oppure lasciare. Come lui tanti. Queste sono le vittime giustificate della liberalizzazione delle tariffe e della applicazione selvaggia dei prezzi che oggi si fa per non smettere. Questo ci ha messo l'uno contro l'altro tra colleghi e categorie che inesorabilmente ci porta piano piano all'estinzione.

Quindi prima di prendersela con il mondo intero, guardiamoci dentro, e interroghiamoci noi stessi allo specchio.


Saluti.

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amastria

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 0 -  0 - Inviato: 02 Ottobre 2014 alle ore 10:40

Carissimo amico Ingegnere. Non ti piangere addosso. Hai commesso due errori. Il primo è quello di lavorare sottocosto, il secondo è la conseguenza del primo, cioè quello di applicare prezzi che non ti hanno permesso di campare accalappiandoti clienti a sfavore degli altri professionisti della tua categoria.







No, caro totonno

proprio NO!!

il nostro amico ingegnere non puo' essere bistrattato e liquidato con due considerazioni ed argomentazioni che non sono a lui imputabili.

E questo vale anche per tutte le categorie di professionisti.

Quale è la sua colpa se l'amico ingegnere deve farsi spazio tra colleghi che si cannibalizzano tra loro con parcelle da fame?

Non ci si piange addosso, ma è l'amara realtà in cui ciascuno deve adeguarsi per sopravvivere.

La domanda semmai è un'altra..........

DOVE SONO I COLLEGI E GLI ORDINI PROFESSIONALI CHE SONO PREPOST ALLA TUTELA DEI PROPRI ISCRITTI ED AL RISPETTO DELLA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE??

Forse ognuno di noi ha un po' di colpa, avendo accettato supinamente la liberalizzazione delle tariffe professionali. Ma credo anche che molti colleghi, sommessamente, abbiano favorevolmente accolto il provvedimento perchè già pensavano di entrare nella mischia a gamba tesa, facendosi largo con parcelle inverosimili ed al limite dell'assurdo.

Perchè non si è levata una voce forte ed unanime contro questo provvedimento.

Vedi, non sono contro le liberalizzazioni in generale, ma una attività PROFESSIONALE non puo' essere mortificata da sedicenti PROFESSIONISTI che operano nel nostro campo senza PROFESSIONALITA' ma si qualificano alla stregua di un titolo ed una "targhetta" fuori dallo studio.

Per molti l'avventura comincia con l'apertura di una P. IVA e l'inizio dell'attività affrontando le molteplici problematiche del settore "PER SENTITO DIRE" , con buona pace della vecchia gavetta di una volta.

Caro totonno e che dire delle OFFERTE STRABILIANTI che circolano su siti tipo Groupon ??

E' anche inute predicare che costoro mancano di professionalità, perchè, alla fine quello che sceglie è il CLIENTE. E, di questi tempi scelglie dove si spende meno. L'importante è raggiungere l'obiettivo.

Per il resto non gliele importa un fico secco della PROFESSIONALITA' del tecnico di riconosciuta esperienza e capacità.



Quindi caro totonno le responsabilità di questo "status quo" vanno cercate altrove e non nel comportamento del singolo (suo malgrado).



Salute e fratellanza

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sese67

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25 Ottobre 2005

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Alessandria / toporilievi@gmail.com

 0 -  0 - Inviato: 02 Ottobre 2014 alle ore 10:54

Quoto amastria al 1000% -

saluti

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SIMBA964

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20 Marzo 2014 alle ore 17:05

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in fede con DIO

 0 -  0 - Inviato: 02 Ottobre 2014 alle ore 11:12

Salve

Io penso che al mondo non esista lavoro o professione semplice, ogni lavoro ha i suoi pro e contro.

Ora la professione non cambia e noi tutti ci dobbiamo adeguare ad essa, è amaro sentire dei colleghi che abbandonano la loro professione, anche se penso che abbiano le loro buone ragioni.

Io personalmente ritengo che ogni prestazione professionale debba essere pagata in modo dignitoso e non sotto costo.

Si possono presentare durante la professione periodi difficili, sia economicamente che di disagio proprio e questo può portare a prendere decisioni impensabili.

Le lamentele è basta non mi sono mai piaciute, devono essere accompagnate da qualche azione atta a tentare di cambiare le cose in essere, altrimenti facciamo come grillo il quale oltre a lamentarsi ha prodotto solo il nulla.

Saluti cordiali

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anonimo_leccese

Iscritto il:
29 Ottobre 2009

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7054

Località

 0 -  0 - Inviato: 02 Ottobre 2014 alle ore 11:41

"amastria" ha scritto:
E' anche inute predicare che costoro mancano di professionalità, perchè, alla fine quello che sceglie è il CLIENTE. E, di questi tempi scelglie dove si spende meno. L'importante è raggiungere l'obiettivo.
Per il resto non gliele importa un fico secco della PROFESSIONALITA' del tecnico di riconosciuta esperienza e capacità.





Parole non sante ma santissime,....è proprio così,....!!

per i "groupon" avrei dei dubbi, mi sembrano certe pubblicità delle banche o istituti finanziari in generale,..alla fine aggiungi questo, aggiungi quello,..imprevisti etc... e poi magari l'offerta si riferisce alla pratica base, che sò per un terreno di 1.000 mq o un'abitazione di 4 vani,..per tutto il resto si paga il surplus,..ed alla fine è come gl'altri - (spero che sia così,...naturalmente non è che abbia a che fare con loro )

Ho letto l'altra discussione inrente lo sciopero in Francia dei liberi professionisti,..bisogna vedere come sono strutturati, ove vi sono, gl'ordini professionali, in fondo la parola stessa lo dice: Libera Professione,..cioè è stata una nostra scelta di essere liberi da tutte quelle coccole e privilegi di cui godono gl'altri lavoratori a stipendio fisso,..bisogna prendersi i lati positivi, ma ahimè anche quelli negativi. Altrimenti corriamo il rischio che prima "critichiamo" gl'impiegati statali in genere perchè hanno dei privilegi che noi ci sognamo (stipendio fisso,..impossibile licenziare, anzi reintegro anche se hai rubato,etc.etc...e soprattutto la possibilità che hanno di scioperare per aumento stipendi). ma questo finchè le cose vanno, o andavano bene, con la libera professione sino a qualche anno fà si guadagnava anche benino, i furbetti dalle fatture "sgonfiate" anche di più e via dicendo. Ora che sentiamo bruciarci il fondo schiena anche a noi, ricorriamo ai loro stessi metodi ed auspichiamo quasi quasi un nostro sindacato ? Che poi alla fine la richiesta, anche in questo forum, che aleggia come un fantasma, è proprio la proposta di trasformare i nostri collegi in pseudo-sindacati,...ditemi che sbaglio !!!

Anche a me vengono dei momenti di sconforto vedendo le sedie degl'ospiti nella sala attesa vuota, ma poi basta anche una sola pratica che sbuca fuori per riaccendere la fiducia e la speranza,..ma dipende anche dal carattere delle persone,...io penso che è inutile essere pessimisti, si prende la vita come viene -

A latere volevo aggiungere questa notiziola, magari un domani se non hai presentato il docfa con la data corretta vengono direttamente i carabinieri nello studio

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