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invece di fare sfottoio perchè non contribuisci a "segnalare" i misfatti (visto che sei bene informato) ...così contribuirai alla causa dei geometri sfigati ... in mano a un manipolo di banditi che spendono e spandono con le carte della GEO.PEPPA.PIGLIA e si fanno fare anche qualche p...no da quale avvenente segretaria
Non stare sempre sotto il faro a fare il gufo triste
C'era quest'altra bella discussione, pure ben frequentata, e ce la vogliamo dimenticare? A parte gli scherzi, in un recente post Carlo Cinelli diceva agli Scienziati che grande affare può essere il Catasto (come non ricordare che il "Catasto ai Comuni" era una bandiera della Lega di Bossi e che alcuni privati si erano già organizzati per la bisogna) così, quando ho letto questo articolo ho pensato subito a voi. Eccolo, è molto interessante la chiosa:
avremo a che fare con laureati bravissimi, formati per far volare i razzi; magari non sapranno cos'è una particella, ma finalmente si capirà perchè la relazione del docfa non accetta i caratteri speciali (che sembriamo tutti dislessici e/o fanatici di Bartezzaghi).
Vi consiglio di leggerlo: qui siamo quasi tutti Geometri esperti di problematiche catastali e quindi veramente in grado di capire, anche nel non scritto esplicitamente, come si riesca a complicare ancora di più il problema-Catasto dandogli tutt'altra connotazione ed utilità:
Se ci fosse meno pubblicità sarebbe anche meglio... Comunque quello del passaggio da vani a mq. è sacrosanto... però se abbiamo planimetrie che risalgono agl'anni 40 e 50 che non rispecchiano il reale stato dei luoghi, avremo sempre disuguaglianze ..... chi ha un'immobile reale di 80 mq, come il suo vicino,.... ma che in catasto risulta da 65, pagherà sempre meno del vicino che ha coscienzosamente aggiornato la planimetria...
"anonimo_leccese" ha scritto: Se ci fosse meno pubblicità sarebbe anche meglio... Comunque quello del passaggio da vani a mq. è sacrosanto... però se abbiamo planimetrie che risalgono agl'anni 40 e 50 che non rispecchiano il reale stato dei luoghi, avremo sempre disuguaglianze ..... chi ha un'immobile reale di 80 mq, come il suo vicino,.... ma che in catasto risulta da 65, pagherà sempre meno del vicino che ha coscienzosamente aggiornato la planimetria...
Fin quando l'onere dell'aggiornamento degli atti catastali sarà in capo ai titolari di diritti reali, com'è giusto che sia, non credo che questo aspetto del problema sarà risolvibile se non ammettendo un intervento in surroga dello Stato e quindi dell'AdE, che non si può comportare come ha fatto per i fabbricati fantasma e le rendite presunte affibbiate con l'ausilio dei cacciatori di fabbricati fantasma da lontano o di googlemaps dall'ufficio: il domicilio è sacro e a casa dei Cittadini si entra solo se lo ordina l'A.G., non c'è tesserino che tenga però, secondo me, sul problema specifico, come già ragionammo nel forum, si potrebbe stabilire un bonus, un rimborso delle spese tecniche di aggiornamento degli atti catastali che consenta ai Contribuenti di "scaricare" dalle tasse l'importo della fattura del tecnico.
"anonimo_leccese" ha scritto: .. però se abbiamo planimetrie che risalgono agl'anni 40 e 50 che non rispecchiano il reale stato dei luoghi, avremo sempre disuguaglianze ..
12 passi per essere in regola col catasto
1. Dal 1º luglio 2010 [/size]l'articolo 19 del dl 78/2020 stabilisce che i contratti di compravendita e di locazione di immobili urbani dovranno contenere, pena la nullità, tre dati essenziali: a) dati catastali, b) riferimento alle planimetrie depositate in catasto, c) una dichiarazione con cui gli intestatari affermano che la situazione reale dell'immobile è conforme a quanto risulta da dati catastali e planimetrie. In più il notaio dovrà controllare che gli intestatari catastali siano identici a quelli che compaiono nei Registri Immobiliari.
2. Chi deve modificare i dati Catastali? Deve aggiornare i dati chi ha fatto delle variazioni alla casa che comportano una nuova rendita catastale, come la costruzione di una mansarda o la chiusura di un balcone. Naturalmente deve farlo anche chi una piantina registrata al catasto non l'ha mai avuta (come nel caso di vecchie case). Gli interventi per cui è necessario modificare le mappe catastali sono, in generale, quelli che alterano la composizione dell'immobile, come ampliamenti, sopraelevazioni, parziali demolizioni .
3. Chi non deve modificare i dati catastali? Chi ha spostato solamente una porta o un tramezzo, senza alterare il numero e la funzionalità dei vani. Sono escluse pertanto le modifiche interne che non alterano la destinazione d'uso e i valori catastali
4. Chi ha presentato la DIA a suo tempo e ha semplicemente dimenticato di richiedere la variazione catastale, potrà mettersi in regola pagando circa 700 euro. Occorre per questo rivolgersi ad un tecnico e richiedere la messa a punto della nuova planimetria dell'alloggio e la presentazione della variazione. [/size]Costo del lavoro del tecnico tra i 500 e i 600 euro, ai quali vanno aggiunte le tasse e le sanzioni: 50 euro per la variazione e 103 euro di multa per la presentazione in ritardo. Se invece, gli interventi sono stati effettuati senza richiedere il permesso del comune, è possibile mettersi in regola, a patto che, però, non si tratti di veri e propri abusi edilizi, ossia di opere per le quali sarebbe stata necessaria la licenza edilizia e non la semplice DIA. Il responsabile dell'abuso, o l'attuale proprietario dell'immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l'intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della sua realizzazione sia al momento della presentazione della domanda[/size]
6. Mettersi in regola è possibile Anche questo caso, ma ad un prezzo più caro, oltre che per il tecnico, l'articolo 16 della legge prevede che per il rilascio del permesso in sanatoria occorra pagare, a titolo di oblazione, il doppio del contributo di costruzione dovuto. Il contributo è fissato dai singoli comuni.
7. La manovra riguarda anche i contratti d'affitto, la cui registrazione - dal 1º luglio - dovrà tenere conto anche dei dati catastali. Senza i tre dati essenziali del punto uno non si potrà registrare un contratto di locazione. Chi manchi o sbagli le indicazioni dei suddetti dati sarà punito con le stesse sanzioni previste per chi non registra i contratti di locazione, visto che tali mancanze sono ritenute "fatti rilevanti" ai fini dell'applicazione dell'imposta di registro Alcuni acquirenti si sono trovati di fronte alla proposta, da parte del venditore, di dividere le spese dell'adeguamento.
È legittimo? Assolutamento no. L'adeguamento e le relative spese sono a carico di chi ha eseguito i lavori e perciò spettano esclusivamente al venditore. Allo stesso modo spettano solo a lui le eventuali grane, perché non tutte le modifiche effettuate sono aggiornabili: alcune, infatti, possono essere giudicate abusi edilizi. Nel caso di una mansarda nel sottotetto, per esempio, il proprietario dovrà esibire anche il certificato di abitabilità. E lì cadono in molti, con la solita frase "non c'è nessun problema". Se non ha il certificato, il problema c'è, eccome!
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