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Argomento: LEGGE DI STABILITA' 2016, VIA GLI "IMBULLONATI" DALLA RENDITA CATASTALE

Autore Risposta

SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 05 Febbraio 2016 alle ore 08:36

"calimero60" ha scritto:

..........
Ti faccio un esempio reale. Copertura di serre realizzate con struttura in ferro e pannelli di plexiglass con sovrastante struttura (inbullonata alla struttura portante) per pannelli e pannelli fotovoltaici. Secondo te come va valutata la cosa? Si può pensare alla soppressione del sub visto che è stato creato il subalterno appositamente per costituire i vari diritti? E se no, ci sarà un lastrico solare senza rendita come tutti i lastrici solari?
.............
Saluti.



Secondo me fa tutto parte dell'impianto.

Immagina tu una mega officina che ha un impianto di depurazione dei fumi con una presa sopra ogni macchinario; è senz'altro un impianto legato ad uno specifico processo produttivo e pertanto da eliminare/non computare in sede di stima. Ora tu che fai: elimini i tubi e gli aspiratori (leggi pannelli per un FTV), i macchinari di estrazione e ricircolo dell'aria (leggi quadri ed inverte per un FTV) ma imputi il costo delle staffe che reggono i tubi di aspirazione??

Mi pare poco sensato.

Come detto prima mi pare anche molto pericoloso sopprimere la UIU (perchè ormai "svuotata" di tutto) in quanto magari "colpita" da una trascrizione pregiudizievole oppure oggetto principale di una cessione di diritto di superficie; un domani che dovessi cancellare quella trascrizione pregiudizievole o ricedere il diritto di superficie all'attuale concedente (propietario del capannone/serra sottostante) o a terzi quale unità trascriverai???

Aspettiamo pure, ma Giugno si avvicina...............

Tra miriadi di D10 accatastati tra il 1996 ed il 2012 (magari acatastati anche di corsa e senza tante malizie speculative perchè allora si diceva "tanto gli agricoli non pagano mai un belin"; dopo il 2012 arrivò lIMU e le si fece un po più di attenzione) e tutti gli altri D, del lavoro ne verrà fuori un bel po; speriamo di avere il tempo di farlo e farlo bene.

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lorussod

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 0 -  0 - Inviato: 09 Febbraio 2016 alle ore 15:50

Mi sto cimentando con la rideterminazione della rendita di un impianto fotovoltaico da 500 Kw.

Stamattina sono andato in catasto per cercare di capire meglio cosa inserire nella stima e cosa no.

Mi è stato detto che per gli impianti fotovoltaici occorre stimare:

1) il costo sostenuto per livellare il suolo;

2) il costo della recinzione, del cancello e dell'impianto di illuminazione/videosorveglianza;

3) il costo sostenuto per realizzare i cavidotti;

4) stimare il valore del suolo non come agricolo ma prendendo a parametro il valore del diritto di superficie (ovvero quanto viene versato ogni anno al proprietario terriero) rivalutato come da indice Istat per l'intera durata del contratto.

Per l'eolico, invece, occorre stimare:

1) il costo sostenuto per la realizzazione della fondazione comprensivo dello scavo, del pietrisco e quant'altro;

2) il costo per la realizzazione della stradina di accesso e della piazzola;

3) il costo della torre (palo);

4) stimare il valore del suolo, per circa 500 mq, non come agricolo ma prendendo a parametro il valore del diritto di superficie (ovvero quanto viene versato ogni anno al proprietario terriero) rivalutato come da indice Istat per l'intera durata del contratto.

Per i primi tre punti direi che non ci sono grossi problemi, sul quarto onestamente non ho capito bene come fare....

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lorussod

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 0 -  0 - Inviato: 12 Febbraio 2016 alle ore 19:12

come mai nessuno più risponde a questo post?

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SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 13 Febbraio 2016 alle ore 09:26

"lorussod" ha scritto:
come mai nessuno più risponde a questo post?



Ti dicono semplicemente di non valutare il terreno allo stesso prezzo del terreno agricolo confinante ma sulla base del suo reale valore ricavato dal valore del diritto di superficie citato nell'atto di costituzione di tale diritto, oppure sulla base della capitalizzazione del canone annuo che l'utilizzatore dell'impianto versa al proprietario del terreno.

Quello che a me non piace è il contenuto dei punti 2) e 3) del fotovoltaico ed il punto 3) dell'eolico.

FTV:

2) il costo della recinzione, del cancello e dell'impianto di illuminazione/videosorveglianza;

3) il costo sostenuto per realizzare i cavidotti;

EOLICO:

3) il costo della torre (palo);

Mi sta bene considerare il valore del terreno e della sua sistemazione (strade, accessi, recinzioni, etc.), MA NON SI ERA DETTO CHE NON OCCORREVA CONSIDERARE PIU' GLI IMPIANTI INERENTI UNO SPECIFICO PROCESSO PRODUTTIVO?????

Mi direte mica che se eliminano l'eolico la torre la usano per stendere i panni??? Così come i cavidotti e gli altri impianti difficilmente potranno essere utilizzati nel caso di installazione di un altro processo produttivo (in sostituzione dell'eolico magari una antenna per trasmissioni terrestri).

Saluti

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fabbietto

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 0 -  0 - Inviato: 15 Febbraio 2016 alle ore 09:48

ok, il canone annuo che l'utilizzatore versa al proprietario, e se il terreno è dell'utilizzatore, magari perché ce lo aveva da decenni?

Altro dubbio: per gli impianti installati su lastrico solare che si fa? rendita 0?

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NickFoley

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Verona

 0 -  0 - Inviato: 15 Febbraio 2016 alle ore 12:00

Sentito ufficio catasto per caso di fotovoltaico su lastrico solare: "Non abbiamo ricevuto ancora delle direttive interne in merito a come affrontare pratiche tipo la sua; anche perché nel caso dei fotovoltaici su tetto identificati con subalterno indipendete dalla costruzione, potrebbe essere che si faccia tornare tutto in F/5. Le suggerisco di aspettare qualche settimana e richiamarci per vedere se la situazione è cambiata, tanto avete tempo fino a Giugno"

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lorussod

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 0 -  0 - Inviato: 15 Febbraio 2016 alle ore 17:01

La torre secondo loro va inserita poiche nella circolare si fa esplicito riferimento solo ai rotori e navicelle, così come riportato nella stessa:

Centrali di produzione di energia e stazioni elettriche. Non sono più oggetto di stima le caldaie, le camere di combustione, le turbine, le pompe, i generatori di vapore a recupero, gli alternatori, i condensatori, i compressori, le valvole, i silenziatori e i sistemi di regolazione dei fluidi in genere, i trasformatori e gli impianti di sezionamento, i catalizzatori e i captatori di polveri, gli aerogeneratori (rotori e navicelle), gli inverter e i pannelli fotovoltaici, ad eccezione, come detto, di quelli integrati nella struttura e costituenti copertura o pareti di costruzioni.

Concordo con SERGIO_1971 che i cavidotti andrebbero esclusi dalla stima.

In merito al valore del terrno, quindi, secondo voi va inserito per intero il reale valore ricavato dal contratto di diritto di Superfice, senza tenere in conto, semmai, che sono trascorse già (ad esempio) 5/6 annulaità che la società proprietaria dell'impianto ha già versato al proprietario del fondo?

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calimero60

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 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 06:08

Attenzione: si parla di costi per la realizzazione dei cavidotti e non il valore dei cavidotti. Per costi si intende il valore di trasformazione se sono stati effettuati gli scavi e non il valore intrinseco del cavidotto. Per la torre eolica la torre ha la stessa funzione di edificio e per cui sarebbe la parte "passiva" che partecipa alla produzione. Le navicelle ed i rotori sono assimilabili agli imbullonati in quanto parte attiva alla produzione di energia.

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fabbietto

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 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 09:29

si, ma parliamo di un consiglio dato, immagino a voce, da un singolo ufficio a un singolo tecnico, non di linee guida, circolari o altro.

Mi sembra che ci sia un margine di incertezza piuttosto alto...

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lorussod

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 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 10:18

Sono arrivato quasi alla fine del DOCFA in variazione, ma mi resta l'unico dubbio che non sono riuscito ancora a togliaermi, ovvero:

nel valore del terreno metto l'intero importo erogato così come definito nell'atto di Diritto di Superficie, cioè, € 6.000 annui per 20 anni = 120.000 €

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SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 11:48

"lorussod" ha scritto:
Sono arrivato quasi alla fine del DOCFA in variazione, ma mi resta l'unico dubbio che non sono riuscito ancora a togliaermi, ovvero:

nel valore del terreno metto l'intero importo erogato così come definito nell'atto di Diritto di Superficie, cioè, € 6.000 annui per 20 anni = 120.000 €



Io primo ti ho detto che "il valore dell'area deve essere ricavato dal valore contrattuale" non che deve essere il valore dell'atto o del contratto.

Io, ad esempio, sconterei all'attualità i canoni ancora da versare (detto volgarmente un "mutuo al contraio").

Adesso dico una cosa scontata: indipendentemente dal valore che decidi €120.000,00 o qualunque altro, ricordati che detto valore devi riferirlo al biennio 88/89 con i coefficienti ISTAT (pertanto +o- vuol dire che devi dimezzarlo); stesso procedimento per qualunque altro valore riferito all'attualità dedotto da fatture, contratti d'opera, etc.

Saluti

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 13:44

"SERGIO_1971" ha scritto:
ricordati che detto valore devi riferirlo al biennio 88/89 con i coefficienti ISTAT



Giustissimo il biennio di riferimento, però detto così sembra che l'unico procedimento corretto di individuazione di detto valore sia quello dei coefficienti ISTAT.

Direi che quando si conoscono i prezzi che le singole lavorazioni o l'insieme delle lavorazioni costavano in quel periodo si può utilizzare direttamente quel dato senza nessun adeguamento ISTAT. Una precisazione che mi sembra utile se siete daccordo.

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SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 16 Febbraio 2016 alle ore 15:12

"samsung" ha scritto:
"SERGIO_1971" ha scritto:
ricordati che detto valore devi riferirlo al biennio 88/89 con i coefficienti ISTAT



Giustissimo il biennio di riferimento, però detto così sembra che l'unico procedimento corretto di individuazione di detto valore sia quello dei coefficienti ISTAT.

Direi che quando si conoscono i prezzi che le singole lavorazioni o l'insieme delle lavorazioni costavano in quel periodo si può utilizzare direttamente quel dato senza nessun adeguamento ISTAT. Una precisazione che mi sembra utile se siete daccordo.



Giusta precisazione.

Parlado di impianti FTV e/o impianti in genere che a quell'epoca non esistevano sono caduto nella scontata procedura dell'aplicazione degli indici ISTAT.

Saluti

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calimero60

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31 Gennaio 2016 alle ore 18:30

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 0 -  0 - Inviato: 17 Febbraio 2016 alle ore 12:40

Chiedo Scusa, ma come si fa a dimostrare i valori del periodo censuario 88/89?

A mio giudizio e pensando ad un eventuale ricorso in CTP o CTR trova più giustificazione il valore all'attualità riportato al periodo censuario 88/89 con le tabelle istat. In alternativa c'è la circolare 6/T del 30/11/2012, allegato tecnico III. Le componenti del deprezzamento devono essere calcolate a partire dal valore di ricostruzione dei componenti strutturali e degli impianti applicando agli stessi una percentuale di riduzione che risulta in funzione della vita media degli stessi. Per le componenti realizzate dopo l'epoca censuaria 1988/ 89 il costo da assumere risulta il costo a nuovo ridotto dei coefficenti di cui al predetto allegato.

Penso che non ci siano problemi. Siete d'accordo?

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FiloApiombo

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Piacenza

 0 -  0 - Inviato: 23 Febbraio 2016 alle ore 10:13

"NickFoley" ha scritto:
Sentito ufficio catasto per caso di fotovoltaico su lastrico solare: "Non abbiamo ricevuto ancora delle direttive interne in merito a come affrontare pratiche tipo la sua; anche perché nel caso dei fotovoltaici su tetto identificati con subalterno indipendete dalla costruzione, potrebbe essere che si faccia tornare tutto in F/5. Le suggerisco di aspettare qualche settimana e richiamarci per vedere se la situazione è cambiata, tanto avete tempo fino a Giugno"





Buongiorno colleghi, esporrei le mie considerazioni, anche a seguito di consulto con tecnici dell'AdE.

Da subito, mi è risultato poco probabile poter associare le novità introdotte a livello normativo agli impianti eolici o fotovoltaici. La Circolare 2E/2016 infatti recita:

[Il secondo periodo della disposizione in esame dispone, espressamente, l’esclusione dalla stima catastale di “macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo” (punto 4). Si tratta di quelle componenti, di natura essenzialmente impiantistica, che assolvono a specifiche funzioni nell’ambito di un determinato processo produttivo e che non conferiscono all’immobile una utilità comunque apprezzabile, anche in caso di modifica del ciclo produttivo svolto al suo interno. Tali componenti sono, pertanto, da escludere dalla stima, indipendentemente dalla loro rilevanza dimensionale.]

Come si può dunque dire che, rimuovere o meno i pannelli fotovoltaici da un impianto fotovoltaico, non ci sia una modifica apprezzabile nel processo produttivo?

La mia idea di "Imbullonati" si è pertanto concretizzata negli "impianti stabilmente infissi" che andavano un tempo denunciati nel quadro 2N del DocFa, ossia componenti accessorie ad una maggiore unità produttiva, dalla quale potevano essere rimossi o variati senza variare la natura dell'unità produttiva stessa. Quindi il caso di, ad esempio, carri ponte, silos, gruppi elettrogeni, gruppi refrigeranti, impianti di pompaggio, ecc.

Un impianto fotovoltaico su lastrico, censito con subalterno a sè in quanto maggiorativo di più del 15% il valore degli immobili su cui è posato, E' A TUTTI GLI EFFETTI UN IMPIANTO A SE' STANTE. Non può pertanto essere l'imbullonato di sè stesso.

Posta dunque la questione al capo servizio CF della mia microscopica città, scopro di aver ragione nel pensiero appena espressovi. Non accetteranno mai alcun DocFa per riduzione della rendita di impianti fotovoltaici o eolici, dal quale nulla è scorporabile quale imbullonato.

Confesso, speravo di sbagliare.. Ma il legislatore di questi tempi non fa mai grossi regali.

Spero tale riflessione possa essere risolutrice, a meno che qualche collega non abbia novità in proposito.

Cordialità

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