La mia esperienza che desidero portare alla Vostra attenzione, non è “strana” tanto quanto quella degli altri Colleghi.
Confermo comunque quanto descritto dall’Amico saltafossi, e vi assicuro che di fronte ad una bella tavola imbandita le storielle divertenti spuntano come i funghi …
Si tratta, in effetti, del resoconto di un incontro avvenuto in occasione di un rilevamento topografico, realmente accaduto qualche mese fa.
Ovviamente, per ragione di privacy, saranno omessi riferimenti specifici a personaggi e luoghi.
Prima giornata di misurazione In veste di “lepre” mi accingevo a completare l’acquisizione delle informazioni utili per definire la geometria 3D, di tutti gli elementi topometrici presenti nella zona interessata: si avvicina un personaggio [P], interessato a quello che stiamo facendo, ed inizia:
[P] chi siete?
sono il geometra xxxx da yyyyy;
[P] cosa state facendo?
dobbiamo misurare l’intera zona, per un probabile successivo intervento edilizio per sistemare la Piazza;
[P] ma chi lo ha deciso?
l’incarico è stato assegnato dall’Ufficio Tecnico zzzzzz;
[P] e quindi?
… e quindi dobbiamo misurare gli spigoli, del suo fabbricato, che si affacciano sull’area pubblica, oltre a tutti i pozzetti, cordonate, pali illuminazione, ect, come previsto dall’incarico assegnato;
[P] ma questa zona è di mia Proprietà, per cui non credo che interessi al hhhhhhhhh dell’Ufficio zzzzzz;
noi non stiamo mettendo in discussione i confini della Sua proprietà, ma siamo tenuti a misurare la maggior quantità di riferimenti, per consentire al progettista di avere una visione d’insieme il più fedele possibile a ciò che è presente sul posto, come se fosse una fotografia;
[P] potete ripassare domani, così mi informo meglio?
Considerata la grande diffidenza del Signore ed il fatto che oramai l’oscurità sopraggiunta avrebbe impedito la continuazione delle misurazioni, si accetta di rimandare al giorno seguente il rilevamento.
Seconda giornata Dopo aver posto lo Strumento nell’identica posizione del giorno precedente, mi rendo conto della presenza di un grande Automezzo parcheggiato, quasi fosse fatto apposta, proprio sull’area che dovrei misurare.
Mi avvicino all’autista, e molto gentilmente gli chiedo se può spostare il veicolo per 10 minuti, quel tanto che basta per farci completare le misure.
Altrettanto gentilmente, mi risponde di attendere un attimo che provvede immediatamente allo spostamento.
Nell’attesa arriva un Signore, in verità molto assomigliante a quello del giorno prima, che mi chiede:
[P] chi siete?
Una vocina (J+) mi chiede: “ma non abbiamo già risposto ieri a questo Signore ?” La risposta è chiaramente si, a meno che l’immobile non sia abitato da due fratelli gemelli!
Nel dubbio, anche per mantenere un normale rapporto di cordialità, rispondiamo alla sua domanda.
sono il geometra xxxx;
[P] cosa state facendo?
dobbiamo misurare tutta la Piazza;
[P] ma chi lo ha deciso?
siamo stati chiamati dall’hhhhhhhhh;
[P] anche qua?
si, ma non deve preoccuparsi : è solo per dare al progettista più informazioni possibili;
[P] ma questa zona della Piazza è mia, per cui non potete misurare;
la Piazza è pubblica, ed è questione di pochi minuti: basta solamente che il Camion sia spostato leggermente;
[P] vado subito a sentire il Responsabile hhhhhhhhh per capire meglio!
Richiedo, sempre con estrema cortesia, agli Operai che si aggirano intorno al Camion, di avvertire l’autista per ricordargli di farmi la gentilezza di spostare, appena possibile, il mezzo.
Ovviamente il veicolo, finché ci siamo aggirati nella zona della Stazione incriminata, non è stato spostato di un centimetro!
Terza giornata Constatata la presenza dell’automezzo nella medesima posizione del giorno precedente, memore dell’esperienza accumulata, abbandono l’idea di misurare quel “francobollo” di area Pubblica, confidando di farlo alla prima occasione disponibile.
Purtroppo, nel momento in cui mi accingo a recuperare il secondo treppiede, posizionato (a pochi metri dal “francobollo”) per la continuità della poligonale, mi viene incontro una persona (come a volte accade), che incuriosita dalla nostra fervida attività desidera, forse, capire cosa sta’ accadendo.
Non presto molta attenzione al passante, la mia concentrazione è interamente rivolta su quello che sto facendo, con due semplici obbiettivi:
1) rispettare il protocollo auto-imposto per ciò che riguarda le operazioni da svolgere in campagna, durante le fasi di rilevamento;
2) evitare, categoricamente, di farmi “stirare” dai mezzi che transitano nella Piazza.
La figura in oggetto mi chiama e riparte il disco:
[P] chi sei?
La solita vocina (J+) mi ricorda: “Ehi, ma è sempre lo stesso! E’ uno scherzo oppure il tipo ha la memoria corta?”
Affrettando il passo, rispondo:
sono un geometra;
Considerato che dal pre-ascolto delle tracce sonore agli atti si nota un’evidente somiglianza con la nuova registrazione in corso, una nuova vocina (J-) mi invita all’applicazione del piano B.
Il piano B consiste nel rappresentare/esporre la situazione da un diverso punto di vista, molto più fantasioso.
[P] cosa stai facendo?
devo fare dei controlli su tutta la Piazza;
[P] ma per conto di chi?
non sono autorizzato a darle informazioni riservate: se vuole saperne di più deve andare all’Ufficio zzzzzz e parlare con hhhhhhhhh;
[P] ma dovete misurare anche la mia casa?
no, no: vista la difficoltà per misurarla, credo che il progettista abbia in mente di demolire tutto per far passare una nuova strada, che si colleghi con quella esistente che passa nel retro;
[P] ma questa zona è mia, per cui …… :
come demolire???;
non so: forse le conviene prendere il Camion e correre subito a sentirlo!
Per la cronaca, il “maledetto francobollo” è stato misurato con l’ausilio di una semplice cordella metrica, in una successiva giornata piovosa, in occasione del controllo della corrispondenza fra realtà e stampe per l’elaborazione effettuata.
Saluti 8)