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Invidia professionale |

BCNC
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27 Dicembre 2016 alle ore 18:09
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Salve. In quest’altro post www.geolive.org/forum/altro/etica-e-deon... Rubino ha proposto una dissertazione sull’invidia che arriva a una conclusione piuttosto vicina al mio modo di pensare per cui ognuno di noi vede negli altri dei propri simili, e perciò tende ad attribuire loro i propri comportamenti. Rocco, accusato di invidiare, conclude ragionevolmente di poter essere invece l’oggetto di invidia altrui. Mi viene un dubbio: a prescindere dal giudizio sul sentimento in sé, può l’invidia riguardare la libera professione? Grazie per le eventuali risposte. Leonardo Gualandi
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Salve penso che l'invidia sia un sentimento che si possa riconoscere in qualsiasi campo, basta che il soggetto che lo porta dentro di se lo porti come risultato finale, a pensare, ad una condizione migliorativa e non peggiorativa. Es. io sono invidioso del fisico di altra persona perchè io sono grasso e invece lui è snello, per me non può essere il contrario (il concetto di invidia). Per quanto riguarda l'invidia sulla professione, anche qui credo sia un caso possibile, ossia uno brama una condizione lavorativa migliorativa rispetto a quella che ha già. Siccome stiamo parlando di una condizione sentimentale, la questione invidia è molto soggettiva, a volte viene espressa in modo palese, a volte rimane dentro alla persona e non si manifesta. Certo è che l'invidioso è come se avesse un cancro dentro di se che lo corrode a poco a poco, per cui è una condizione da evitare, o per lo meno da non far perdurare a lungo. cordiali saluti
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Francesco2015
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L'invidia in generale nella vita e di conseguenza l'invidia professionale sono cose da non augurare al peggior nemico. Effettivamente come scrive simba è come un cancro che corrode a poco a poco... C'è gente che invidia tutto: un'auto fiammante, una fidanzata, una vacanza, una polo lacoste, un successo personale... che pena. Gente che poi alla fine non sta messa male, anzi. Ed è proprio per questo che poi li vedi sempre cupi, incazzati, perchè stanno sempre a guardare quello che fanno gli altri e se non riescono almeno ad eguagliarli vanno in crisi. Professionalmente l'invidia non dovrebbe esistere. Se vedi uno che è più bravo di te in un certo ambito, se ti interessa l'ambito, devi fare di tutto per MIGLIORARTI, nemmeno a tutti i costi e con qualsiasi mezzo ma semplicemente crescendo professionalmente. Deve essere uno stimolo confrontarsi con un altro. Molte volte osservando alcuni colleghi anziani penso "eh quello è bravissimo, competentissimo, studia... ecc.ecc." salvo poi scoprire, parlandoci, che non è oro tutto quello che luccica. Molto spesso resto deluso da chi considero più competente di me. E qui forse alla fine ha ragione Rubino nell'altro post. Saluti
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BCNC
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27 Dicembre 2016 alle ore 18:09
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Grazie a chi ha contribuito. Ma mi sembra che le argomentazioni abbiano riguardato soprattutto l’invidia come sentimento e in particolare un giudizio, cosa che trascurerei perché penso che il giudizio non possa che essere negativo: l’invidia potrebbe essere considerata la degenerazione patologica dell’ammirazione. Mi sarebbe piaciuto discutere della possibilità che possa nascere pura invidia professionale. Cosa che implica l’argomentazione su cosa sia la Professione per capire se possa sfuggire all’invidia o meno. Magari è utile anche pensare a cosa la Professione NON possa essere. Per esempio io penso che non possa essere successo economico, quindi se invidio un Collega che ha una costosa dotazione di strumenti non sto invidiando la sua professionalità. E così via. Leonardo Gualandi
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EALFIN
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Io per mio carattere ritengo di non essere mai stato invidioso per il semplice fatto che per me l'invidia è una sorta di debolezza ed io mi sento forte anche se umile. Mi basta quello che ho e la vera forza, in ambito professionale, te la da la piazza quando in giro parlano di te, non tutti ma in maggioranza come nelle normali democrazie, come professionista preparato e serio.
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georox
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Riprendo su questo topic i riferimenti all’invidia di cui alla discussione sulla disobbedienza formativa: "rubino" ha scritto: L'invidia è, tecnicamente, così definita: "rammarico e risentimento che si prova .... Rocco, credimi, non serve che ci propini ogni volta le definizioni dei termini che trovi su Wikipedia, siamo capaci tutti di reperirle. E non credo nemmeno che tali definizioni possano stabilire, come invece pensi tu, se il tuo atteggiamento nei miei confronti possa essere definito invidioso. Faccio solo una constatazione: alla fine del tuo intervento sull’altro topic hai scritto: "rubino" ha scritto: * A proposito, spero che abbia studiato un pò di geografia (e meno male che la Basilicata ha solo due Province, Potenza e Matera) provvedendo a correggere gli elenchi che pubblica inserendo i partecipanti ai suoi corsi nei Comuni di residenza giusti e, soprattutto, nelle Province di competenza. Hanno pagato, gli dia almeno questa soddisfazione. Questo appunto ne lo avevi già fatto mesi fa, e all’epoca ti risposi che si era trattato di una banale svista del programmatore della pagina web, dicendoti anche che lo avevamo prontamente corretto. Ora, se tu senti l’irrefrenabile bisogno di denigrarmi utilizzando pretesti come questo, tra l’altro senza nemmeno preoccuparti di verificarne la sussistenza, secondo te qual è il sentimento che ti anima? Io non so se tale sentimento sia connesso con l’invidia oppure se si tratta di rancore, astio, odio o altre fattispecie di questa natura. So solo che dimostra la tua meschinità. Ti auguro comunque ogni bene. geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: gianni.rossi@riconfinazioni.it www.co************** www.riconfinazioni.it
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rubino
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Tratto come vengo trattato.
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FraCristoforo
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"BCNC" ha scritto: Salve. In quest’altro post www.geolive.org/forum/altro/etica-e-deon... Rubino ha proposto una dissertazione sull’invidia che arriva a una conclusione piuttosto vicina al mio modo di pensare per cui ognuno di noi vede negli altri dei propri simili, e perciò tende ad attribuire loro i propri comportamenti. Rocco, accusato di invidiare, conclude ragionevolmente di poter essere invece l’oggetto di invidia altrui. Mi viene un dubbio: a prescindere dal giudizio sul sentimento in sé, può l’invidia riguardare la libera professione? Grazie per le eventuali risposte. Leonardo Gualandi Centro!!! Estendendo il concetto credo che sia un problema valoriale. Se il tuo Dio è il denaro, il successo, la notorietà e presupponi che questi siano valori assoluti e riconosciuti da tutti è normale e logico tu pensi che gli altri i quali non hanno beneficiato di questo possono essere invidiosi di te. Ma se solo ci spingessimo a capire che magari ce ne sono altri di valori e che un omino circa 2.000 anni fa entrava a Gerusalemme in groppa ad un somaro ...............e che a qualcun altro che si chiamava Nicodemo venne il dubbio che il Salvatore potesse anche non manifestarsi nella gloria, come il Re Salomone, ma nell'umiltà.................. Pace e bene Fratel Cristoforo
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georox
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Rocco, "rubino" ha scritto: Tratto come vengo trattato. ok, allora cerchiamo di capirci, quanto più serenamente possibile, sul "chi fa cosa". Quante volte io ti tiro in ballo sui miei post senza motivo? Cioè eccetto quando rispondo (per le rime) alle tue provocazioni? E quante volte invece, come in quella di cui sopra, tu ti senti autorizzato a denigrarmi senza essere stato minimamente, non dico provocato, ma nemmeno citato dal sottoscritto? Vedi Rocco, la tua malvagità e meschinità sta proprio in questo: voler a tutti i costi denigrare il prossimo anche quando non ce n'è alcun motivo. Naturalmente capisco la nostra reciproca antipatia, ma questa non giustifica la tua meschinità di cui sopra. Voglio dire, che tu mi stia antipatico è ben noto sia a te che a tutto il forum, però io non mi sogno mai di denigrarti senza motivo, se lo faccio, è solo in risposta alle tue provocazioni. Tu invece ti senti libero di denigrare chi sta antipatico "a prescindere" dal comportamento di costui. Capisci dove sta la tua meschinità, Rocco? E non penso nemmeno che queste mie considerazioni siano più di tanto fuori tema su questo topic, cercherò di spiegarlo nel post successivo. A presto, geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: gianni.rossi@riconfinazioni.it www.co************** www.riconfinazioni.it
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rubino
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(GURU)
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"georox" ha scritto: Rocco, "rubino" ha scritto: Tratto come vengo trattato. ok, allora cerchiamo di capirci, quanto più serenamente possibile, sul "chi fa cosa". Quante volte io ti tiro in ballo sui miei post senza motivo? Cioè eccetto quando rispondo (per le rime) alle tue provocazioni? E quante volte invece, come in quella di cui sopra, tu ti senti autorizzato a denigrarmi senza essere stato minimamente, non dico provocato, ma nemmeno citato dal sottoscritto? Vedi Rocco, la tua malvagità e meschinità sta proprio in questo: voler a tutti i costi denigrare il prossimo anche quando non ce n'è alcun motivo. Naturalmente capisco la nostra reciproca antipatia, ma questa non giustifica la tua meschinità di cui sopra. Voglio dire, che tu mi stia antipatico è ben noto sia a te che a tutto il forum, però io non mi sogno mai di denigrarti senza motivo, se lo faccio, è solo in risposta alle tue provocazioni. Tu invece ti senti libero di denigrare chi sta antipatico "a prescindere" dal comportamento di costui. Capisci dove sta la tua meschinità, Rocco? E non penso nemmeno che queste mie considerazioni siano più di tanto fuori tema su questo topic, cercherò di spiegarlo nel post successivo. A presto, geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: gianni.rossi@riconfinazioni.it www.co************** www.riconfinazioni.it Tratto come vengo trattato.
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SIMBA4
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"BCNC" ha scritto: Grazie a chi ha contribuito. Ma mi sembra che le argomentazioni abbiano riguardato soprattutto l’invidia come sentimento e in particolare un giudizio, cosa che trascurerei perché penso che il giudizio non possa che essere negativo: l’invidia potrebbe essere considerata la degenerazione patologica dell’ammirazione. Mi sarebbe piaciuto discutere della possibilità che possa nascere pura invidia professionale. Cosa che implica l’argomentazione su cosa sia la Professione per capire se possa sfuggire all’invidia o meno. Magari è utile anche pensare a cosa la Professione NON possa essere. Per esempio io penso che non possa essere successo economico, quindi se invidio un Collega che ha una costosa dotazione di strumenti non sto invidiando la sua professionalità. E così via. Leonardo Gualandi Salve si Leo l'invidia, specifico per me, si può scatenare, come ho già detto sopra, anche professionalmente, conosco persone che vorrebbero aver raggiunto il successo lavorativo (e quindi professionale) di altri. cordiali saluti
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georox
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"FraCristoforo" ha scritto: Se il tuo Dio è il denaro, il successo, la notorietà e presupponi che questi siano valori assoluti e riconosciuti da tutti è normale e logico tu pensi che gli altri i quali non hanno beneficiato di questo possono essere invidiosi di te. Come dicevo nel primo post, io credo che i sentimenti umani siano difficilmente catalogabili con dei vocaboli spiegati nel dizionario. Qui voi parlate di "invidia" come se questo sentimento fosse a sé stante e non fosse invece quasi sempre fuso in tutt'uno con altri sentimenti altrettanto meschini come il rancore, l'astio, l'odio. L' invidia a cui mi riferisco io è proprio quest'ultimo coacervo di sentimenti meschini che, purtroppo, su questo forum sono molto ben espressi da parte di alcuni "moralisti" che, quando glielo si fa notare, tirano fuori dal cilindro "il Dio denaro", e "Gesù Cristo". Ognuno di noi nella vita ha i suoi valori, e anche chi tra questi ha il denaro o il successo (e io non sono tra questi) merita lo stesso rispetto di chi di valori ne ha altri. Voi invidiosi (o, se preferite, "rancorosi") che frequentate Geolive, partite invece dal presupposto che i valori "giusti" siano solo i vostri, e pertanto vi sentite autorizzati a offendere e insultare chiunque riteniate esserne sprovvisto. Anzi, con questo comportamento meschino, ritenete anche di fare un'opera di bene per l'intera comunità. Con ciò ricadendo anche nell'arroganza e nella presunzione, altri due sentimenti meschini che si fondono quasi sempre con l'invidia in senso lato di cui parlavo all'inizio. L'atteggiamento che voi invidiosi (o, se preferite, "rancorosi") che frequentate Geolive avete nei miei confronti è la prova provata di quanto dico. Infatti io non vengo quasi mai contestato sugli argomenti che scrivo, ma quasi sempre per quello che sono. Vengo cioè definito come uno "sporco mercante", solo perché offro qualcosa da acquistare (come se ciò non fosse la norma in tutti i campi), e come tale vengo offeso a prescindere dagli argomenti. Sono quasi sicuro che sarà così anche in risposta a questo posto. Provare per credere... geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: gianni.rossi@riconfinazioni.it www.co************** www.riconfinazioni.it
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georox
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"rubino" ha scritto: Tratto come vengo trattato. Caro Rocco, non avevo dubbi sul fatto che tu non avessi altri argomenti con cui rispondere. Ma va bene lo stesso. Come sempre e nonostante tutto, ti auguro ogni bene. geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: gianni.rossi@riconfinazioni.it www.co************** www.riconfinazioni.it
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DUCHESSA
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09 Settembre 2013 alle ore 12:13
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Ciccillo ...preferisci essere rancoroso oppure invidioso direi che sei piuttosto bilioso ottime le zizze percoche con il Rum amabili e invidiosi saluti D.
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BCNC
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27 Dicembre 2016 alle ore 18:09
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Ottimo spunto, quello dove "SIMBA4" ha scritto: ... l'invidia, specifico per me, si può scatenare, come ho già detto sopra, anche professionalmente, conosco persone che vorrebbero aver raggiunto il successo lavorativo (e quindi professionale) di altri... Proprio questo mi pare il nocciolo della questione: l’invidia che evidenzi, in campo professionale riguarda il successo. Mentre in altri casi riguarda oggetti che non ci si può permettere o perché fuori dalla nostra portata o perché disponibili in numero limitato e altri se li sono accaparrati, il successo professionale non dovrebbe essere irraggiungibile. Infatti la parte libero professionale di un’attività è soltanto quella intellettuale. Non è possibile brevettarla o difenderla vantando diritti: ogni idea espressa diviene patrimonio comune e qualunque collega la potrà fare propria adattandola ai propri casi e migliorandola secondo le proprie conoscenze! Che senso ha invidiare professionalmente? Rubino, nell’argomentazione che ho richiamato avviando questa discussione, ha ben precisato che “ il nostro ambiente è composto da uguali”. Lascio in secondo piano le esperienze personali, che possono essere fortunate o meno, ma rimangono più personali che professionali, ha poi evidenziato un altro punto “ un nome e un cognome che sono sinonimo onestà e di serietà di persona e di Professionista”. Mi domando se a qualcuno è vietato perseguire questo risultato, che non dipende dalla “dimensione” degli incarichi, ma dall’atteggiamento nell’affrontarli. In particolare mi è realmente successo di ascoltare ottime valutazioni di Colleghi proprio perché avevano svolto con appassionata dedizione incarichi modesti: prendersi a cuore piccoli interessi è dimostrazione di grande serietà. Forse si può invidiare il successo economico del Professionista, ma se è vero quanto sopra questo non dipende dalla professionalità quanto dalle capacità imprenditoriali e commerciali, che sono quindi ciò che viene realmente invidiato. O s’invidia il successo pubblico, che anch’esso non dipende dalla professionalità ma dalle azioni pubblicitarie. Oppure può invidiare chi è estraneo all’ambiente di uguali, e perciò si riconosce diverso invidiando questa differenza. Ma questa è un’altra cosa. Quando arranco nei boschi “invidio” il fisico del mio cane, che compie evoluzioni a cui non potrei nemmeno pensare! Ha senso? Leonardo Gualandi
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