[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Buongiorno a tutti,[/size]
[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]premetto di essere nuovo sul forum e di fare l'avvocato, ma sto seguendo da tempo la questione accatastamento degli impianti fotovoltaici per una cliente.[/size]
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[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]La cliente ora mi chiede se può installare moduli fotovoltaici (potenza > 3 kw) su delle pensiline dei parcheggi di un hotel, senza dover fare alcuna dichiarazione in catasto.[/size]
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[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Io sono dubbioso, perché, salvo di altezza < 1,80 m e di volumetria < 150 m3 (art. 3 lett. e D.M. 28/1998), una tettoia di norma va accatastata in C/7 (tettoie chiuse od aperte), con una rendita catastale (immagino) piuttosto bassa.[/size]
Se viene installato sopra un impianto fotovoltaico quasi certamente la rendita castale della tettoia aumenterà di più del 15%, il che comporterebbe l'obbligo di dichiarazione in variazione ai sensi della Circolare n. 36/2013 dell'Agenzia delle Entrate.
[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Ho però a mente il caso di Pfizer, che ha fatto installare pensiline fotovoltaiche per 1,2 MW (e la cliente mi dice che non è stata fatta alcuna dichiarazione in catasto in quella fattispecie).[/size]
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[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Volevo chiedervi se per voi è effettivamente possibile che non sia stata fatta alcuna dichiarazione in catasto nel caso di Pfizer e, soprattutto, se il mio ragionamento circa la rendita delle tettoie è corretto.[/size]
[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Grazie mille[/size]
[size= 10.0pt; font-family: 'Book Antiqua',serif; color: black]Andrea[/size]