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Dichiarazione di successione e testamento |
Martellino
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27 Settembre 2011
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Salve a tutti, sto redigendo una dichiarazione di successione in cui l'eredità è devoluta per testamento. In pratica il de cuius (un padre vedovo) ha diviso il suo patrimonio complessivo tra i 5 figli secondo quote diseguali. Le quote di riserva sono state rispettate e, in ogni caso, i figli sono tutti felici di rispettare le ultime volontà paterne. Vorrei sapere se è necessario specificare già nella dichiarazione di successione le quote spettanti ai singoli eredi in base al testamento (magari nel campo osservazioni dei singoli immobili) oppure se è sufficiente allegare il testamento alla dichiarazione e precisare le quote degli eredi solo in fase di voltura. Francamente sono orientato verso questa seconda ipotesi, in quanto il testamento, a mio modesto parere, può prestarsi a diverse interpretazioni: presentando una dichiarazione "neutra", magari in futuro si potranno variare le quote (in base ad una diversa interpretazione del testamento) semplicemente procedendo a una nuova voltura, senza necessità di presentare una nuova dichiarazione di successione. Cosa ne dite?
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GP77
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22 Ottobre 2014 alle ore 12:38
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Credo valga la seconda ipotesi. Non credo sia necessario indicare le quote degli eredi in quanto si allega anche il testamento alla dichiarazione. A limite lo puoi inserire come nota nell'albero genealogico sulla seconda pagina (tizio caio nato a ecc ecc erede per la quota di....). Ma non è obbligatorio per quanto ne so.
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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"Martellino" ha scritto: Salve a tutti, sto redigendo una dichiarazione di successione in cui l'eredità è devoluta per testamento. In pratica il de cuius (un padre vedovo) ha diviso il suo patrimonio complessivo tra i 5 figli secondo quote diseguali. Le quote di riserva sono state rispettate e, in ogni caso, i figli sono tutti felici di rispettare le ultime volontà paterne. Vorrei sapere se è necessario specificare già nella dichiarazione di successione le quote spettanti ai singoli eredi in base al testamento (magari nel campo osservazioni dei singoli immobili) oppure se è sufficiente allegare il testamento alla dichiarazione e precisare le quote degli eredi solo in fase di voltura. Francamente sono orientato verso questa seconda ipotesi, in quanto il testamento, a mio modesto parere, può prestarsi a diverse interpretazioni: presentando una dichiarazione "neutra", magari in futuro si potranno variare le quote (in base ad una diversa interpretazione del testamento) semplicemente procedendo a una nuova voltura, senza necessità di presentare una nuova dichiarazione di successione. Cosa ne dite? Martellino: Fantastico questo tuo post.
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barabba
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22 Agosto 2006
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Varese
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Devo capire cosa indica il testamento. Assegna beni specifici a ciascun erede o genericamente assegna delle quote a ciascun erede? La risposta cambia.
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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scusate, ma se i figli sono tutti e 5 felici, significa che hanno interpretato in modo uguale questo benedetto testamento oppure ognuno dei 5 lo legge tutto a suo favore? Insomma...., sono felici insieme o ognuno è felice per conto suo? P.S. Per avere certezze potremmo farlo interpretare ai 5 figli in seduta congiunta?
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Martellino
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27 Settembre 2011
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Vi spiego la situazione: il padre (vedovo), avendo quattro figli che hanno ottime professioni e un tenore di vita molto alto e un quinto figlio che ha sempre avuto una salute precaria e non ha un lavoro stabile, ha pensato bene di dividere il suo patrimonio in quote diseguali. Più precisamente a tutti i figli ha assicurato la legittima (2/3 da dividere per 5) mentre al figlio sfortunato ha lasciato anche la disponibile 1/3). Quindi alla fine il figlio sfortunato avrà 1/3+1/5*2/3=7/15. I fratelli "fortunati" non hanno niente da ridire sul testamento. Del resto la loro legittima non è stata toccata, quindi in ogni caso non potrebbero far nulla per opporsi alle volontà paterne... Nel testamento, però, ci sono alcune clausole diaboliche (sulle quali non posso scendere nei dettagli) che potrebbero, se interpretate in un certo modo, portare a una leggerissima riduzione della quota assegnata al figlio sfortunato. Si tratta davvero di una variazione minima, per cui non vorrei trovarmi a dover fare una nuova dichiarazione di successione in caso prevalga una diversa interpretazione. Purtroppo sulle clausole in questione la giurisprudenza non è univoca e l'avvocato della famiglia mi ha spiegato che ci sono due interpretazioni ugualmente plausibili. Ecco perché preferirei non specificare come viene diviso il patrimonio nella dichiarazione di successione, ma farlo solo in sede di voltura, eventualmente rettificando un domani solo quest'ultima.
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Salvatore_B.
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Juneau
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Martellino: la successione non dipende dal testamento, nel senso che alla successione si allega, sì, il testamento, ma si dichiarano tutte le quote dei beni e si paga per quanto dichiarato come massa. (qua sono tutti figli, quindi le imposte sono sempre 2% e 1%, capendo che andrai sopra i minimi dei 200+200). visto che ci sono quelle clausole, nelle osservazioni della successione non indicherai nulla. farai la voltura interpretando con i 5 figli le quote che ha inteso legare il padre ad ognuno di essi. domani chi vivrà, vedrà... pensare di andare tra anni a modificare una voltura, in questo caso si sente odore di lite giudiziaria, che ad oggi non c'è. pensa ad oggi, ad interpretare con loro le quote per la DV.
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mordicchio
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Quoto, ma aggiungo: il Notaio ha specificato qualcosa in sede di pubblicazione testamento? Mordicchio.
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Martellino
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Il notaio non ha specificato niente, ha solo riportato il testo integrale del testamento.
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Salvatore_B.
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Juneau
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Il notaio non deve specificare nulla (per i testamenti). Ci mancherebbe. Deve solo "copiare" e pubblicare il testo.
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bertone
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Io la penso così: A) Il padre ha disposto solo l'assegnazione generica delle quote dei propri beni, senza specificare "cosa a chi" e allora va bene quanto sopra; B) Il padre ha disposto l'assegnazione dei propri beni specificando anche "cosa a chi". In questo ultimo caso, se non è propriamente comprensibile nel testamento, dovresti evidenziarlo nella successione in quanto quel povero cristo che deve fare la trascrizione deve farla in modo corretto, specificando che l'immobile "A" spetta a Tizio e l'immobile "B" spetta a Caio. Non penso che si tratti del tuo caso, ma molto tempo fà ho dovuto fare un verbale asseverato dove ho fatto l'individuazione castastale degli immobili in quanto questi, nel testamento, venivano individuati con nomi tipo "la casa in via Roma" oppure "il terreno nel Palù". Buon Lavoro.
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"Salvatore_B." ha scritto: Il notaio non deve specificare nulla (per i testamenti). Ci mancherebbe. Deve solo "copiare" e pubblicare il testo. Quoto in toto quanto detto da Salvatore_B (mi devo congratulare con te ultimamente fai degli interventi ottimi, forse è dovuto a geolive -faccina che sorride, poichè non le so inserire). Tornando al quesito posto da Martellino: Per quanto concerne le quote, la ripartizione sarà quella che ha indicato Martellino 7/15 ad un figlio i restanti 8/15 diviso per il numero dei restanti 4 figli (ossia 2/15 ciascuno). Successivamente "tutti" i figli, per le rispettive quote e tutti insieme per l'intero, dovranno recarsi dal notaio e stipulare il rogito di effettiva divisione, sciogliendo la comunione ereditaria ed assegnandosi, in via esclusiva (al 100%), il valore dei rispettivi immobili congruenti con la quota di diritto assegnata loro per testamento. Diverso sarebbe stato se il testatore avesse stabilito delle quote di legato, ma dal quesito posto non si direbbe. Saluti e buona giornata EFFEGI
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Salvatore_B.
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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47
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Juneau
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vabbehhhh... anch'io ogni tanto svergolo e si scatena una discussione chiarificatrice. vedi qua www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pre... la nota di firma mancante ora la mette pregeo in automatico (ho fatto la storica).
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bertone
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Ah EFFGI ... chiedo venia. Già ... il legato, me n'ero scordato, che in questo caso specifico sembra non c'entri niente. Buon Lavoro.
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