Qual'è secondo Voi il metro per misurare la bontà di un lavoro sovrapponendo il rilievo in mappa con alcuni P.V. anzichè con tal'altri? debitamente rilevati nei dintorni dell'oggetto del rilievo?
Se io sovrappongo con i P.V. P1, P2 e P3 ottengo la sovrapposizione A; se sovrappongo con i P.V. P4, P5 e P6 ottengo la sovrapposizione B; il tecnico catastale, che approva: o A o B; ma questa incongruenze, alla fine, come vengono sanate per la costruzione di una mappa analitica?
Mettiamo che abbiamo radatto nel frazionamento una dividente; se sovrappongo con A ottengom una posizione della stessa riferita ai Punti P1, P2 e P3; sovrapponendo o rilevando rapportando alla sovrapposizione B, la (le) dividenti non è detto che insistano sulla stessa allocazione; e quest differenze?
Si dovevano istituire a cura dell'AT dei riferimenti (PF) rigorosamente compensati tra loro e non permettere la danza del mattone entr improbabili ellissi di intervallo degli stessi PF. E come la mettiamo, alcune volte con la intransigenza, su cazzate, di alcuni tecnici delle AT. ?

L'inserimento in mappa ha scopo puramente visivo di consultazione, avendo, purtroppo perso, ogni qualità topografica.
La ricomposizione cartofrafica non credo si baserà sull'inserimento proposto dal tecnico coi PV. queste informazioni potrebbero essere del tutto inattendibili, infatti potrei scegliere come PV spigoli di fabbricati inseriti in maniera più che speditiva! Il risultato migliore si ha quando come PV vengono scelti particolari presenti nella mappa d'impianto. Comunque anche le geometrie d'impianto, hanno subito, attraverso il wegis una sensibile perdita di qualità. Ciò che fa fede sono sempre e comunque i rilievi e le misurate!
Per quanto riguarda i frazionamenti, se la particella originaria è d'impianto sarebbe cosa buona e giusta verificare i confini di mappa, se la p.lla è derivata da un fraz. post 2/88 andrebbe verificato il TF... e così via.
Proprio in questi giorni un cliente mi ha commissionato un TF avendo a che ridire sulla mia "esosa" parcella giustificando il fatto che dovevo semplicemente dividere in due superfici equivalenti un appezzamento di terreno. Gli ho comunque spiegato che prima andrebbero controllati i termini esistenti, che poi sìono risultati insesistenti, e poi procedere col frazionamento. Sulla mappa si cercherà di adattare ma nella realtà la dividente non dovrebbe lasciar adito a dubbi circa la sua posizione . Immaginate il casino che può succedere se qualcuno redige un TF simile a tavolino ( ce ne sono altrimenti non sarebbe possibile giustificare 300 euro per un TF!!). Sulla carta tutto ok. Ma se un domani qualcuno (magari la stessa capra che lavora a300 E) dovrà riposizionare la dividente col TF taroccato sai che sorpresa? :lol: