Buon giorno a tutti!,
ho girato − per come è consigliato − nel forum ma non ho trovato nulla che si avvicini alla fattispecie che vado ad illustrare e su cui (chiederei) il parere-consiglio di quanti saranno disponibili a darlo.
Si tratta di questo:
sono partito per accatastare un ampliamento > del 50% dell’ingombro di un preesistente fabbricato.
Dopo le ricerche di rito verifico che il vecchio fabbricato (quello da ampliare!) è giustamente censito al CF con (evidentemente) tanto di fg./p.lla/sub, ma non è inserito in mappa!
Quindi mi preoccupo di rintracciare il tipo mappale relativo, ma tutte le ricerche sono risultate vane.
Insomma fisicamente il T.M. (per chiederne oggi l’inserimento in mappa) non si trova!
Dopo un colloquio con un tecnico catastale mi viene suggerito (a ragione aggiungo io) di fare un T.M. ex-novo che contempli anche l’esistente (mai inserito!) citando in relazione il caso e assegnando sin da subito il numero di mappa iscritto al C.F. (così da allineare fabbricati e terreni).
Ora, il dubbio che ho e che qui esterno è il seguente:
devo distinguere il vecchio dal nuovo fabbricato, precisando per il preesistente il numero di particella già presente al CF e all’ampliamento attribuire i provvisori letterali?
Personalmente penserei di fare un unico cassone che prende il numero della particella presente ai Fabbricati spiegando in relazione come stanno le cose e poi col Docfa successivamente tratterò la casistica di ampliamento che richiama il tipo mappale attuale.
Cosa ne pensate?
E’ già capitato a qualcuno un caso simile e come lo ha risolto?
Ringrazio chi mi darà suggerimenti da condividere con la comunità di pregeo.it.
Buon fine settimana,
luigi